Meteo delle cipolle di Urbania: le origini di una tradizione antichissima

Il verdetto della cipolle non può essere giudicato con i riferimenti scientifici contemporanei. L’interpretazione divinatoria fa parte di un mondo venuto meno con l’affermarsi di scienza e tecnica. nuovo

Urbania, 26 gennaio 2023 – Da dove ha origine la lettura delle cipolle del 25 gennaio? Il rituale si perde nei secoli, intrecciando tradizione, fede, cultura contadina e antropologia. Una critica che spesso viene mossa verso pratiche di questo tipo è la mancanza di metodo scientifico. Certo: chi pretende di trovarci all’interno precisi calcoli e infallibilità non comprende il senso del fenomeno. È ovvio che per previsioni accurate e attendibili è necessario affidarci ai modelli che la meteorologia ha ormai stabilito e collaudato da tempo. La lettura delle cipolle è frutto di un’epoca in cui app e sensori non esistevano.

Le previsioni meteo delle cipolle di Urbania
Le previsioni meteo delle cipolle di Urbania

Nessuno sapeva come sarebbe stato il tempo il giorno dopo, e l’illusione di poter in qualche modo prevederne l’andamento su base annuale era un modo per sentirsi più tranquilli, in caso di esito favorevole, o di attrezzarsi in anticipo per il peggio, in caso contrario. Tutto ciò ha origine nella cultura contadina. Fino a un secolo fa, la maggior parte della popolazione viveva di agricoltura. Dal clima dipendeva il raccolto annuale e di conseguenza il sostentamento delle famiglie. Avere una previsione di massima poteva fare un’enorme differenza per un nucleo famigliare. Chi non aveva una cipolla in casa?

Si diffuse perciò la lettura degli spicchi, con un metodo tanto semplice quanto preciso. Sale sciolto, uguale mese umido. Sale secco, mese secco. Facile e alla portata di tutti. Infatti tutti lo facevano: l’usanza, con lievi varianti, è documentata in giro per tutta la penisola. Al rito laico si è poi unita la componente cristiana. Le cipolle si leggono il 25 gennaio, ricorrenza della conversione di san Paolo; la notte prima, quella in cui si lasciano all’aperto gli spicchi, è detta notte di “San Paolo dei Segni“, ovvero una notte in cui il santo, tramite dei segnali di varia natura, comunica indicazioni meteorologiche, come lui durante la conversione era stato abbagliato da una luce soprannaturale.

Contadine intente a spigolare, ovvero cercare spighe di grano sfuggite alla mietitura
Contadine intente a spigolare, ovvero cercare spighe di grano sfuggite alla mietitura

Altra tradizione di gennaio, che precede le cipolle sono i giorni ‘contarecci’: dal 1° al 12 gennaio, il tempo del giorno darà indicazioni sul tempo del mese, facendo una media (stavolta a ritroso, da dicembre a gennaio) con il tempo dei giorni dal 13 al 24. La tradizione delle cipolle è dunque un patrimonio culturale che sta sparendo, una tradizione contadina immateriale che va preservata e tramandata perché al pari di un antico casale o di un aratro storico tramanda, nella sua imperfezione, una cultura che non c’è più ma di cui siamo figli.