Sprizza felicità Michela Maria Svarca, la nuova campionessa italiana agli assoluti di boxe nella categoria 57 kg svoltisi domenica pomeriggio a Seregno quando la chiamiamo al telefono.
Per la 32enne (li compirà a gennaio) di San Lorenzo in Campo questo importantissimo successo rappresenta il coronamento di una lunga carriera. Dopo due bronzi negli ultimi due anni è arrivato finalmente questo oro...
"Le emozioni sono state talmente tante che ancora oggi non sono riuscita a smaltirle. Devo ringraziare i miei due preparatori federali Nelson Calcagnini e Antonino Merlo che mi hanno tenuta a bada, anche quando ’sbarellavo’ per rientrare nel peso, perché sono state giornate intensissime. Alla fine è arrivato questo oro che era il mio traguardo. Non potevo aspirare a raggiungere qualcosa di più, in Italia".
Riavvolgendo il nastro come è nata questa passione per la boxe?
"Non parlerei di passione, perché il pugilato io ce l’ho nel sangue. È il fuoco che porto dentro di me, io vivo in simbiosi con la boxe, da quando mi allenavo nel garage di casa".
Ma com’è nata allora?
"Devo tutto a mio padre, perché fino a quando avevo 16 anni ero una ragazza molto pigra. E siccome già in quegli anni si cominciava a parlare della violenza sulle donne, mio padre mi ha spinto ad allenarmi, così giusto per imparare a difendermi. Ho iniziato col full contact, a quel punto è scattato qualcosa e il pugilato mi è entrato dentro".
E poi?
"Poi nel 2015 ho scelto definitivamente di dedicarmi al pugilato e ringrazio la Phoenix Boxe Fano che dopo sette anni di fermo per disturbi alimentari, causati anche dalle difficoltà di rientrare nel peso, mi ha raccolto… col cucchiaino e da lì è stato un successo dietro l’altro. Dopo aver visto l’inferno ne sono venuta fuori alla grande fino a conquistare il titolo nazionale".
Si concilia con la quotidianità?
"Ho un compagno, ho un lavoro, poi ho ripreso a studiare dopo la triennale in Scienze Motorie a Urbino per avere la Magistrale e mi alleno. Non separerò mai il pugilato dal resto della mia vita".
Hobby?
"Nessuno, non ne ho il tempo e come ho detto la boxe per me è totalizzante".
A chi diciamo ancora grazie?
"A mia sorella Nicoletta di 13 anni più grande di me. È stata lei la mia vera spalla perché mi ha sempre protetto e sostenuto in questi miei sforzi per arrivare al successo".
Scaramanzie?
"Indosso dei calzettini lilla prima di salire sul ring".
È difficile conciliarlo con, ...ci si passi il termine, l’estetica femminile?
"Non è certo danza classica, per dire. C’è sempre questo rischio, come in tutti gli sport di contatto. Poi da noi si prendono i pugni in faccia, quindi...".
E dopo questa medaglia d’oro?
"Tutto quello che verrà dopo sarà comunque bellissimo".
Saputo della conquista del titolo italiano (vittoria netta in finale contro la piemontese Valeria Mercando, col punteggio di 5-0 dei giudici) sono piovuti a Michela Svarca i complimenti da tutti i tecnici e dirigenti delle Marche, dal Sindaco di Fano Luca Serfilippi e dal presidente Luciano Romanella e da Massimo Pietroselli del Comitato regionale FPI.