
Michela Bartolini davanti a uno dei tabelloni in cui spiega la sua ricerca
Un premio tra i migliori 40 giovani ricercatori al mondo è stato conferito a Chicago a Michela Bartolini, una trentenne frontonese nipote dell’ex sindaco e consigliere regionale Vincenzo Fatica. Si tratta del "Merit Award" ed ogni anno al Congresso della Società Americana di Oncologia (Asco), è l’evento più importante nell’ambito dell’oncologia medica mondiale. Vengono premiati i giovani under 40 di tutto il mondo che si sono distinti per le loro ricerche in ambito oncologico.
Michela racconta questo importante riconoscimento. "Nel congresso che si è tenuto a Chicago ho presentato la mia ricerca premiata appunto con l’ASCO Merit Award. Per quanto riguarda la mia carriera, dopo aver studiato al Liceo Scientifico Torelli di Pergola, mi sono laureata in Medicina e Chirurgia con 110 e lode alla Cattolica del Sacro Cuore di Roma, per poi trasferirmi a Milano e specializzarmi in Oncologia Medica all’Istituto Clinico Humanitas, dove ora sono al quarto anno" Ora dove si trova?
"Da dicembre 2024 a Los Angeles presso la University of Southern California, dove sto svolgendo una Fellowship di un anno al Norris Cancer Center sotto la guida del professor Heinz-Josef Lenz, tra i maggiori esperti internazionali in oncologia gastroenterica. Sono arrivata qui grazie ad una collaborazione tra Humanitas Cancer Center e il Norris Cancer Center e qui mi occupo dello studio dei tumori gastrointestinali. La mia ricerca è focalizzata sull’identificazione di biomarcatori predittivi e prognostici nei tumori del colon-retto. All’Asco (il congresso della Società Americana di Oncologia) di quest’anno a Chicago dal 29 maggio al 3 giugno ho presentato lo studio con il quale ho ricevuto il Merit Award. E’ un’analisi retrospettiva condotta su pazienti con tumore metastatico del colon-retto, l’obiettivo era esplorare il genoma non codificante, un tempo considerato ’Dna spazzatura’ ma oggi riconosciuto come parte attiva nella biologia e nella genesi del cancro".
Una ricerca con importanti novità? "È un ambito ancora poco esplorato e in fase iniziale e richiederà ulteriori studi prima di poter essere tradotto nella pratica clinica, ma i risultati finora sono promettenti".
Concluderà questa sua ricerca in Usa? "Resterò qui a Los Angeles per un anno, poi rientrerò in Italia per completare la specializzazione presso Humanitas. Mi piacerebbe poter lavorare in Italia come Medico Specialista, ma non escludo nuove esperienze all’estero, magari per un dottorato di ricerca. Lavorare qui in America mi piace molto, è un ambiente molto stimolante e all’avanguardia sulla ricerca e sulla medicina in generale, ma sogno un giorno di avvicinarmi a casa per lavorare".
Le manca la famiglia e la sua Frontone? "Sono molto legata alla mia famiglia e al mio paese per cui ogni volta che ne ho la possibilità mi piace tornare a Frontone. Mi piace quando torno fare lunghe passeggiate su al Catria o anche semplicemente godermi la pace e la tranquillità di casa. In questi nostri luoghi molto tranquilli si pensa anche a nuovi stimoli per migliorare le mie esperienze".
Mario Carnali