
Michele Ferri e il papa, durante la visita in Vaticano del settembre 2017
Pesaro, 25 febbraio 2025 – Michele Ferri, l’amico del Papa. Si conoscono da dodici anni, si sono sentiti oltre 100 volte. Per questo Michele è in apprensione per la malattia di papa Francesco, ancora più di altri fedeli.
Michele, quando vi siete sentiti l’ultima volta?
“Per il mio 54° compleanno, il 3 gennaio scorso...”
Cosa vi siete detti?
“Mi ha chiesto come stavo, gli ho parlato dei miei malanni, degli esami medici, poi gli ho chiesto come stava lui. Mi ha detto che stava abbastanza bene, ancora non c’era traccia della polmonite di adesso”
Com’era la voce ?
“Tranquilla...”
Come vi siete lasciati?
“Come sempre, l’ultima frase sua è sempre ’mi saluti sua moglie...’”
A quante telefonate siete arrivati?
“A 102, la prima è stata nel 2013, il 7 agosto”.
Il Papa è in ospedale dal 14 febbraio, prima aveva accusato altri malori, ma meno gravi. Da quando hai iniziato a preoccuparti veramente?
“Quando lo hanno ricoverato... però pensavo che la degenza si risolvesse in maniera veloce, non che si prolungasse così tanto”.
Come vivi questo momento? Sei un fedele tra milioni, ma sei tra i pochi a essere un suo amico vero... ormai vi conoscete da 12 anni.
“Vero, abbiamo un rapporto particolare di amicizia, e per me è come se fosse uno di famiglia”
Quindi?
“Io e mia moglie siamo preoccupati, ci aggiorniamo di continuo con i bollettini, l’ultimo sembra più rassicurante...”
Sei ottimista/pessimista?
“Penso che riesca a superare anche questa... Anche l’anno scorso era stato ricoverato per altri malanni, e ce l’ha fatta. Nei giorni scorsi ero ancora più preoccupato, ma spero che il brutto lo abbia passato, anche se la situazione rimane grave”
Avresti mai pensato di essere così vicino a un Papa?
“No, il nostro rapporto nasce da eventi tragici... (l’uccisione del fratello di Michele, Andrea) E’ accaduto tutto all’improvviso, e in maniera imprevedibile”.
Quando sarebbe la prossima telefonata, una volta che Papa Francesco si rimetterà?
“A Pasqua, ora voglio vedere quanti giorni sarà ricoverato... Io sono stato ricoverato nello scorso luglio 22 giorni, vediamo se mi batte, lui al telefono è sempre tranquillo, fa anche le battute: come stai? gli chiedo, e lui: sono ancora vivo. E mi dirà così sicuramente la prossima telefonata”
Il tuo augurio.
“Che si deve rimettere presto, e che non deve farci più questi scherzi”
Come vivi il fatto che non lo puoi sentire, mentre combatte con la malattia?
“Vero, io non posso chiamarlo, anche se ora vorrei. Se potessi, gli direi le cose che si chiedono a un amico, in quelle condizioni”.
Quindi nel frattempo cosa fai?
“Prego. Io e mia moglie. Del resto è l’unica cosa che lui chiede, noi preghiamo perchè possa guarire velocemente, e vediamo i bollettini”
E poi aspetti la telefonata a Pasqua...
“Sì, la 103ª, e sarebbe la più bella...”.
Tornerai a trovarlo?
“Volevo farlo, ci andai nel 2017, a settembre. E voglio farlo appena lui potrà, e appena potrò anche io. Lui quando mi chiama si ricorda sempre di chiedermi della mia salute, come vanno gli esami, si ricorda sempre tutto, più di noi...Un anno fa, a telefono mi disse, ’Ormai siamo amici’. Io sono stato il primo, fra i tanti a cui poi ha telefonato, a essere chiamato”.