Migranti a Pesaro, il Comune non li iscrive all’anagrafe

Linea dura dell’ufficio demografico, che applica alla lettera il decreto Salvini: "Adottiamo la legge, non la interpretiamo"

Le file dell’estate 2018 davanti all’ufficio immigrazione per il permesso di soggiorno

Le file dell’estate 2018 davanti all’ufficio immigrazione per il permesso di soggiorno

Pesaro, 20 gennaio 2020 - Il migrante che chiede di essere iscritto all’anagrafe del comune di Pesaro deve essere lasciato fuori dalla porta. Anche se vive qui ed è in possesso del permesso di soggiorno. La sua richiesta deve essere considerata "irricevibile". Sembra un dettaglio burocratico, invece è molto di più. E’ l’applicazione della linea dura contro i migranti da parte dell’ufficio anagrafe del comune di Pesaro. Infatti l’ufficio adotta alla lettera il decreto sicurezza Salvini malgrado ci siano già delle sentenze di questi ultimi mesi, anche del tribunale di Pesaro, che impongano l’iscrizione del profugo che ne fa richiesta nei registri anagrafe del Comune. In questo caso, si tratta di un profugo africano, accolto in una struttura di Novilara gestista dalla cooperativa il Labirinto, che attraverso il responsabile della comunità ha inviato all’ufficio anagrafe la dichiarazione di iscrizione anagrafica con allegato il permesso di soggiorno. L’ufficio rispondeva due giorni dopo che quella richiesta sarebbe stata dichiarata irricevibile. Sarebbe stato possibile inviare nuovi documenti o supplemento di memorie ma il richiedente non lo ha fatto. Così il 27 novembre, l’ufficio anagrafe ha comunicato che la richiesta di iscrizione era stata considerata irricevibile. Da qui, il ricorso al tribunale di Ancona, sezione specializzata in materia di migranti, da parte del richiedente. Il comune di Pesaro si è costituito per ribadire il suo 'no' all’iscrizione del migrante nel suo registro dei residenti ricordando che il decreto Salvini dispone "...che dall’entrata in vigore dele nuove disposizioni il permesso di soggiorno per richiesta di protezione internazionale non potrà consentire l’iscrizione anagrafica". L’ufficio anagrafe cita una serie di sentenze che autorizzano l’iscrizione e altre che la negano, come il tribunale di Trento, oppure altri giudici che hanno autorizzato in via temporanea l’iscrizione in attesa di una pronuncia della Corte Costituzionale. Di fronte a questo pasticcio interpretativo, l’ufficio anagrafe scrive "...che ci si trova nell’impossibilità di dare seguito all’istanza di iscrizione anagafica del richiedente protezione internazionale non potendo esercitare una funzione di interpretazione della legge che esula dalle proprie competenze". Non di meno, l’ufficio ha chiesto ulteriori delucidazioni o invio di memorie al richiedente asilo senza ricevere altro. Ora sarà il tribunale di Ancona ad esprimersi, ma intanto si è appreso che ci sono altri due casi in corso d’esame davanti al tribunale civile di Pesaro, che sarà chiamato a esprimersi entro le prossime settimane. E’ probabile che venga confermato l’orientamento già espresso in precedenza dallo stesso tribunale, ossia che venga imposto all’ufficio anagrafe di Pesaro come è già accaduto per quello di Mondolfo, l’iscrizione del migrante nel registro dei residenti in virtù del possesso del permesso di soggiorno. Sentito al telefono il responsabile dell’ufficio anagrafe Gianni Galdenzi, non ci sono stati commenti se non "l’applicazione puntuale della normativa di legge, che vieta l’iscrizione nei registri dell’anagrafe di un richiedente protezione internazionale. Per questo, resisteremo di fronte al tribunale di Ancona".