Migranti, nave Ong in arrivo a Pesaro. Ricci: “Faremo la nostra parte”. Ma in serata il ministero annulla l’approdo

Sono 109 le persone soccorse nella notte dalla Sea Eye 4. Tra loro anche molti bambini e il piccolo che ha dovuto assistere alla morte della mamma, deceduta prima dell'arrivo dei soccorritori. La nave approderà però in altri lidi

Migranti: bimba scende da Geo Barents

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Pesaro, 3 febbraio 2023 – Sembrava che fossero diretti a Pesaro i 109 migranti soccorsi nella notte dalla Sea Eye 4. Tra loro anche molti bambini e il piccolo che ha dovuto assistere alla morte della mamma, deceduta prima dell'arrivo dei soccorritori. 

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Ad annunciarlo era stato il sindaco Matteo Ricci, al termine del comitato di sicurezza che si è svolto questa mattina Prefettura. “Nei prossimi giorni arriverà al porto di Pesaro un’imbarcazione Ong con a bordo profughi, tra questi molti bambini. Siamo pronti a fare la nostra parte per garantire la migliore accoglienza possibile”. Ma in serata la stessa prefettura ha fatto sapere di aver ricevuto la notizia che lo sbarco non ci sarà e che la nave è invece diretta verso un altro porto. La riunione operativa prevista per domani in prefettura è stata di conseguenza annullata. 

"Eravamo e rimaniamo pronti per una accoglienza seria e diffusa. Spero che abbiano deciso di far attraccare la nave in un porto più vicino e sicuro. L'approdo in porti lontani è irrazionale", lo ha detto Ricci subito dopo le ultime news.

Il sindaco in precedenza infatti aveva detto: “Da sindaco e da essere umano mi chiedo se sia normale che l’imbarcazione, ora davanti alla costa libica, debba fare oltre 2000 chilometri per raggiungere il porto di Pesaro. Che senso ha tenerli in questa imbarcazione per giorni? Che meccanismo ha messo in atto il governo, dal punto di vista della ragionevolezza, umano e del buon senso? Crediamo nell’accoglienza diffusa e faremo la nostra parte fino in fondo, ma credo che questo meccanismo sia disumano e non va incontro alle esigenze di salvataggio perché rende ancora più difficile la vita di poveri disperati”.