Mille euro in 7 giorni, la spesa per la vacanza

Le cifra stimata da Federalberghi anche per la provincia. Nei nostri hotel clienti principalmente italiani, quasi nessuno dall’Est

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di Teobaldo Bianchini

L’estate è alle porte, per le vie di Pesaro già si intravede qualche turista, che sia questa l’estate del ritorno alla normalità anche per gli albergatori? Osservando i dati, si direbbe di sì. Rispetto all’anno scorso la tendenza degli affitti estivi si è invertita. Secondo Confturismo, i turisti che preferivano una casa sono passati dal 34% al 21%, mentre gli alberghi hanno visto un incremento della scelta dal 26% al 31%. Abbiamo approfondito sia con Paolo Costantini, presidente dell’Apa Hotels e titolare dell’hotel Astoria che con altri tre albergatori nostrani.

"Entro due settimane riapriranno tutti gli alberghi o quasi, anche se ancora non siamo tornati ai numeri pre-pandemici, per metà giugno (che segna l’inizio della stagione vera e propria) stiamo avendo più richieste di singoli che di gruppi organizzati", afferma Costantini, che fa il punto anche sulla destagionalizzazione: "Gli eventi cittadini sono l’unica cosa che al momento attira i turisti, principalmente legati a iniziative sportive o aziendali. Infatti si tratta di un turismo principalmente italiano, quello straniero è più di prossimità, cioè dei paesi confinanti", continua Costantini, e aggiunge: "Dall’Est invece è praticamente nullo, ma già con la pandemia era calato quasi del tutto, per cui non inciderà più di tanto".

Una tipologia di turismo che accomuna anche gli alberghi di Alessandro Nani Marcucci Pinoli, ovvero il Grand Hotel Vittoria, l’Alexander Palace Museum Hotel e l’Hotel Savoy, tra i pochissimi che non hanno mai chiuso, neppure nel periodo invernale: "La nostra è una clientela fidelizzata, quasi l’85% ritorna tutti gli anni e si tratta principalmente di clienti che vengono per lavoro o famiglie. Riguardo il turismo estero lavoriamo soprattutto con svizzeri e austriaci."

Chi invece, lavora soprattutto con gli eventi di cui parlava Costantini, è Rosso Vanny titolare dell’Hotel Caravan: "Abbiamo aperto a Pasqua per gli eventi gli sportivi che mancavano in città dal 2019 a causa del Covid e a maggio ho riaperto anche il bed and breakfast per una serie di eventi alla Vitrifrigo. Da giugno invece riapriremo la cucina, avendo già richieste da parte di alcuni gruppi di ragazzi e di anziani, che sono il nostro principale riferimento. Agosto invece solitamente è un periodo dove riceviamo più famiglie, per quanto riguarda l’estero invece lavoriamo pochissimo."

Sarà proprio il turismo italiano il motore trainante di questa stagione, anche a sentir le parole di Roberto Signorini, titolare dell’Hotel Imperial Sport (anche loro aperti dalla scorsa Pasqua): "Nonostante il fatto che a maggio abbiamo avuto un buon numero di turisti stranieri rispetto l’anno precedente, prevediamo una stagione a sfondo italiano, composta da famiglie con bambini e coppie". Il motivo, secondo Signorini è semplice: "L’italiano, tra la pandemia e la guerra, non ha ancora voglia di fare viaggi intercontinentali, preferisce una vacanza più garantita, dove sa già quello che troverà. Per cui andrà a colmare il vuoto lasciato dall’estero". Sul turismo dell’Est invece afferma: "Con quello lavoriamo poco, per cui non è un calo che ha inciso".

" Fortunatamente per le nostre zone - aggiunge il presidente Federalberghi Luciano Cecchini, citato da un’indagine Confturismo–Confcommercio - in cima alla classifica delle preferenze di vacanza c’è il mare, seguito dalla montagna e dall’esperienza culturale, in città e luoghi d’arte che includono i piccoli borghi. Per la vacanza principale, quella di 7 giorni o più a destinazione, gli intervistati dichiarano che spenderanno in media 1.080 euro, che si riducono a poco più di 600 euro per i break di durata inferiore, da 3 a 7 giorni. Queste tendenze – conclude Cecchini – trovano conferma anche nei dati che ci risultano dalle varie richieste e prenotazioni sinora arrivate agli albergatori della nostra provincia".