
"Il Santa Croce verso il declassamento: la giunta di centrodestra dica ai fanesi quali reparti, quali specialistiche, quanti posti letto e quanto personale rimarrà nel nostro ospedale". Ad intervenire è Renato Claudio Minardi (Pd) autore nel 2018, quando era consigliere regionale, del protocollo d’intesa tra Regione e Comune: "In passato Santa Croce e San Salvatore sono stati oggetto di integrazione all’interno dell’azienda ospedaliera Marche Nord con l’obiettivo finale di realizzare un ospedale di II livello da 600 posti. Cancellato dal centrodestra regionale questo schema, dovrebbero rimanere tre ospedali di I livello (Pesaro, Fano e Urbino), ma temo che ci stiano raccontando cose non vere: la nostra provincia non ha gli abitanti sufficienti per tre ospedali di I livello, con tutte le specialistiche".
Per Minardi, inoltre, i finanziamenti parlano chiaro: "Sul nuovo ospedale di Pesaro si investono 170 milioni di euro, su Fano 16 milioni nella palazzina dell’emergenza-urgenza. I cittadini fanesi hanno bisogno di una sanità di qualità: chi è ricoverato a Muraglia, per una Tac non è possibile che si si debba spostare al San Salvatore. Così come non è possibile che chi si presenta con una ischemia al pronto soccorso di Pesaro debba essere trasferito alla stroke unit di Fano o chi arriva con un infarto al pronto soccorso di Fano debba essere trasportato all’emodinamica di Pesaro. Non dimentichiamo, poi, che la cancellazione di Marche Nord sta creando grande confusione, oltre a rendere la sanità territoriale poco attrattiva per i professionisti". E ancora Minardi: "Le specialistiche per il Santa Croce previste nel protocollo del 2018, che era pensato in funzione di un nuovo ospedale da 600 posti, oggi non bastano più". Minardi non solo chiede alla Regione chiarezza sul futuro del Santa Croce , ma lancia un appello al sindaco Massimo Seri: "Alzi la voce e si faccia garantire dalla giunta regionale i servizi di cui il nostro ospedale ha bisogno". Minardi chiede conto anche dei 50 posti convenzionabili della clinica ortopedica di Chiaruccia all’interno del protocollo del 2018: "Il sindaco Seri esiga il rispetto di quel contratto. Se i 50 posti non sono più disponibili per il convenzionamento (risulterebbe che 37 siano stati assegnati a Urbino e Sassocorvaro), il Comune almeno pretenda che siano assicurati al Santa Croce, come deliberato dal consiglio comunale.
Il sindaco Seri, che ha la delega alla sanità, è il primo che deve agire a difesa dell’ospedale, il Pd sarà al suo fianco in questa battaglia. Alla Regione si presenti al più presto un documento con richieste chiare e precise, compresi gli 80 posti socio sanitari anche loro all’interno del protocollo del 2018".
Anna Marchetti