
L’impoverimento minaccia i bambini anche nel nostro territorio. Basti dire che su 3.841 persone di cui nel 2022 si è occupata la Caritas diocesana, un terzo è un minore. Il dato è allarmante per tutti gli esperti che ieri si sono confrontati sui dati dell’Osservatorio povertà, redatti dall’Università di Urbino in sinergia con Caritas Pesaro e i segretariati sociali dei sette Comuni dell’ambito Ats1 (Pesaro, Vallefoglia, Tavullia, Montelabbate, Gabicce Mare, Gradara, Mombaroccio). Altro incubo evidenziato dall’Osservatorio quello della casa. Il 30% di quanti nel 2022 si sono rivolti al Centro d’ascolto diocesano Caritas (1.633) l’hanno fatto spinti anche per un rischio legato all’abitare, tanto che Caritas ha erogato – tra contibuti per affitti, quelli per le utenze e per ospitalità d’emergenza in ostelli, camere d’albergo – un complessivo 14% del totale di tutte le proprie risorse a prevenzione di sfratti e sgomberi. Idem il Comune di Pesaro che per fronteggiare i problemi di carattere sociale “in somma urgenza“, cioè per rispondere a chi bussa alla porta dell’assessorato di via Mameli ha erogato, quest’anno, circa 125mila euro.
"Il 66% di queste risorse, gestite da una commissione specifica – ha spiegato ieri l’assessore Luca Pandolfi, presidente dell’Ats1 –, il Comune di Pesaro l’ha erogato in sussidi per la casa (canone di locazione, utenze...). Si tratta di interventi di assoluta precarietà e immediato intervento e sono somme che si aggiungono agli altri corposi interventi come il fondo affitti per il quale abbiamo garantito 250mila euro di sussidi nel 2023".
A sostegno delle persone in difficoltà vengono erogati sia contributi economici diretti alle persone (fondi comunali con progettualità e fondi regionali) che interventi a favore della grave emarginazione per un totale di 5.465 nuclei raggiunti dai sette Comuni dell’Ats1. Di questi 4.748 nuclei sono in carico al solo Comune di Pesaro.
I tipi di intervento sono molto variegati: se restiamo sul problema dell’abitare ci sono persone che ricevono dai Comuni integrazioni alle rette in strutture socio residenziali. SI tratta di anziani in strutture sociosanitari; persone con disabilità; persone con problemi di salute mentale che per la parte di retta a suo carico l’ ospite non riesce a coprire col proprio reddito: pensione o con l’assistenza di invalidità. Sono 77 i casi totali di cui in maggioranza sono a Pesaro, 57 e a Gradara, 8. I numeri del disagio estremo, per chi è senza fissa dimora sono altrettanto significativi: nel 2022 il Comune di Pesaro ha esteso la propria collaborazione con l’associaizone La Città della Gioia che gestisce Casa Mariolina, – struttura che ha la possibilità di accogliere fino a sette persone, adulti maschi, senza fissa dimora o emergenze abitative – dando la garanzia di un tetto temporaneo ad 84 persone.
Il report dell’Osservatorio a cui hanno contribuito le 23 assistenti sociali dell’Ats1, coordinato dal reponsabile Roberto Drago e la rete Caritas (con i volontari e lo staff tecnico dei 28 gruppi parrocchiali e dell’unico Centro d’ascolto diocesano) ha messo in luce quanto possa essere duro sbarcare il lunario per tanti pesaresi. "Dai sussidi erogati da Caritas – spiega Andrea Mancini, coordinatore Caritas Pesaro – per gli acquisti di alimentari a parte le impennate del 2022 dovute alla pandemia (522 famiglie hanno chiesto aiuto alla Caritas per fare la spesa alimentare), è significativo vedere quanto sono aumentate le richieste d’aiuto: si è passati dalle 18 del 2019 alle 171 del 2022. Il fatto che siano significative le domande di sussidio per le spese sanitarie è indice della presenza importante di invisibili, persone che per mancanza di documenti non possono accedere al servizio sanitario nazionale".
Solidea Vitali Rosati