Miralfiore, Belloni: "No ai fondamentalisti La nostra priorità è ridare il parco ai cittadini"

Così l’assessore ha definito chi l’accusa di una cattiva gestione del polmone verde. "Disponibile al confronto, ma rifiuto visioni elitarie"

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Una fiammella nel bosco. "Questa estate ho ricevuto molte segnalazioni riguardo al rischio che qualche vagabondo potesse appiccare un incendio dentro il Miralfiore". E’ iniziata con i giornalisti radunati nel boschetto attorno all’area gioco la replica dell’assessore Enzo Belloni alle critiche inscenate domenica da un gruppo di cittadini molto critici riguardo la gestione del patrimonio vegetazionale ad opera del Comune. "Di un paio di segnalazioni ho conservato i video – dice Belloni –: si vedono i segni di bivacchi fatti in questo boschetto che ad agosto era sofferente, anch’esso, per la siccità. Pulire tutto il sottobosco è stato imperativo. Non è vero che siamo i mostri che tagliano gli alberi: abbiamo tolto il vecchio, il morto, il secco, anche perché in via Cimarosa ci sono diverse palazzine residenziali. Ho chiamato i vigili del fuoco per capire meglio come manutenere il verde a tutela anche delle abitazioni".

Le potature. "Qui di tagli selvaggi e indiscriminati non ne sono stati fatti – ribatte Belloni –. Abbiamo agito con le autorizzazioni. I controlli che abbiamo avuto da parte dei tecnici della Regione e dei carabinieri forestali non hanno portato ad alcuna rilevanza. Ora se vi guardate intorno l’occhio riesce a spaziare, prima era impensabile a causa di una selva inestricabile, molto utile solo a nascondere traffici illeciti".

La droga. I giornalisti per riflesso spontaneo hanno cominciato a guardarsi intorno. In lontananza si sono viste due persone muoversi furtivamente. "Vedete? – spiega Belloni – La dinamica è sempre quella: sono due che si allontanano dal “serpentone“ (lo stradino sopralevato che si trova a destra dell’ingresso al Miralfiore, ndr) perché evidentemente non vogliono farsi identificare dalle forze dell’ordine che quotidianamente fanno servizio al Parco. Se ora è possibile vederli, anche a questa distanza, è proprio merito della pulizia del sottobosco che abbiamo fatto. In pratica stiamo riuscendo a fargli capire che il Parco non può essere il loro nascondiglio. E posso dire che con quest’azione congiunta e continua di manutenzione del verde e monitoraggio, coordinata dalla Questura e dal prefetto al tavolo della sicurezza ce la stiamo facendo". Lo spaccio di droga è il movente dei vagabondi. La vicinanza con la stazione ferroviaria è un asset fondamentale. "Quello non lo possiamo cambiare, come non possiamo estirpare lo spaccio di droga – continua Belloni –. Ho chiesto agli operatori di non pulire stamattina: se cerchiamo potremmo trovare qualche siringa". Detto fatto. Il nostro fotografo, Luca Toni, ci mette meno di cinque minuti ad immortalare due siringhe, guarda caso proprio nei pressi dell’ex area bivacco. "E’ chiaro che rendendo difficile nascondersi non impediamo che vadano a spacciare altrove: è vero, il problema della droga non lo risolviamo, ma lo spostiamo".

A misura di bambino. "Ma quando parlo di responsabilità di un’amministrazione – continua Belloni – mi riferisco al fatto che è nostra priorità ridare il Parco ai cittadini. Sono disponibilissimo al confronto, ma non accetto i fondamentalismi. Abbiamo piantato 80 nuovi alberi, se dobbiamo spostarne 5 non idonei, lo faremo. La nostra priorità ora è che, in termini di rischi, sia un Parco a misura di bambino. Da quando il boschetto è pulito, le famiglie sono più serene nel vivere l’area giochi. Sul resto, ragioneremo". La domanda cade sul Piano di gestione, oggetto della raccolta di firme del gruppo civico “La voce del Miralfiore“ che presto arriverà in Comune. "Sull’apporto tecnico scientifico – risponde Belloni – abbiamo chiesto la collaborazione dell’Istituto agrario Cecchi. Coinvolgere gli studenti nella cura del Parco sarà un valore aggiunto".

Fondamentalismi. Cosa intende per fondamentalismi? "Una visione elitaria del Parco – dice Belloni –. Un architetto, tra quelli che hanno manifestato domenica, ci ha criticato perfino per l’area giochi inclusiva. Ha detto, su fb, che un bambino disabile può diversirsi molto di più rotolandosi nell’erba".

I soldi. Oggetto della petizione è anche quello di garantire risorse strutturali alla gestione del Parco. "Da quando abbiamo ripreso la gestione del Parco abbiamo investito 30mila euro nell’area naturalistica. L’abbiamo fatto perché crediamo nella valorizzazione di un patrimonio che sarà divulgato anche con l’incremento delle visite guidate, già possibili. L’assessore Nobili c’ha trovato altri 30mila euro da destinare alla manutenzione. Con l’assessore Frenquellucci continuiamo a organizzare eventi aperti alle famiglie che possano avvicinare i pesaresi alla bellezza del Parco: il mercatino dei bambini, l’ultima in ordine di tempo e prevista per domenica 16 ottobre, potrebbe diventare un appuntamento periodico. Presto riprenderanno i lavori che ci daranno la Casa delle associazioni ristrutturata. Del resto per non avere critiche, basterebbe non fare nulla, no?".

Solidea Vitali Rosati