CronacaPesaro, la denuncia. "Palpeggiata dalla guardia medica"

Pesaro, la denuncia. "Palpeggiata dalla guardia medica"

Dottore finisce sotto processo, donna l’accusa: visita a luci rosse

La denuncia di una donna che dice di essere stata molestata da una guardia medica

La denuncia di una donna che dice di essere stata molestata da una guardia medica

Pesaro, 19 aprile 2019 - Ha detto che era andata per farsi visitare un occhio, ma che al posto di metterle le mani sulla faccia, gliele avrebbe infilate sotto gli slip e, mentre la palpeggiava, le avrebbe detto: «almeno la patatina sta bene? Hai bisogno di essere coccolata».

Questo il racconto fatto da una 46enne di origini marocchine residente nella zona di Vallefoglia e sfociato in una querela che ha messo nei guai un’ex guardia medica di 55 anni. L’uomo è finito a processo con l’accusa di violenza sessuale e ieri si è aperto il dibattimento davanti al collegio presieduto dal giudice Lorena Mussoni (a latere Maurizio Di Palma e Paolo De Luca). Accusa che l’imputato, difeso dall’avvocato Gianluca Sanchini, penalista del foro di Urbino, respinge con forza.

Il fatto risale ad aprile 2017. Secondo il contenuto della querela, la presunta vittima (che si è costituita parte civile assistita dall’avvocato Maria Rosa Conti) si era presentata nell’ambulatorio della guardia medica una sera, verso le 20.30, accusando dolore a un occhio. Era dipendente in una falegnameria e aveva riferito che le era entrata una scheggia. Il medico la visita e le prescrive una terapia. Ma è a quel punto che, a detta della donna, ci sarebbe stato quel controllo ulteriore.

Il medico l’avrebbe invitata a distendersi sul lettino per accertare ancora meglio le condizioni dell’occhio. E mentre la guardava in volto, la paziente ha riferito di aver sentito una mano che si infilava furtiva sotto le mutande e cominciava a toccarla. Con quei commenti di contorno, sempre quanto riportato nella querela. La 46enne ha poi detto di essersi intimorita, di essersi alzata di scatto e fuggita di corsa.

Un anno dopo, i primi mesi del 2018, il medico si è visto arrivare una misura interdittiva chiesta dal pm Silvia Cecchi e concessa dal gip, con cui è stato sospeso per 2 mesi dall’esercizio della professione medica.

Per il dottore è stato un fulmine a ciel sereno. Ha respinto da subito ogni addebito. Aveva fatto il riesame contro la sospensione, ma il Tribunale gliel’aveva confermata. Aveva però accolto diverse ragioni della difesa dell’imputato, invitando la procura a svolgere ulteriori indagini su più punti. Passati i due mesi, la misura è scaduta e il medico è tornato a fare il suo lavoro. Anche se ha scelto di dimettersi dall’incarico di guardia medica.

Nel frattempo, il caso è approdato al gup, il quale ha deciso di rinviare a giudizio il medico. Niente riti alternativi. L’imputato, insieme al suo difensore, ha scelto di affrontare il dibattimento per far valere la propria verità senza scorciatoie e sconti. Alla prossima udienza saranno sentiti i primi dei 9 testimoni ammessi. Poi toccherà al dottore, il quale ha chiesto di sottoporsi ad esame per raccontare la sua versione.