Momenti di gioia in Ucraina per i doni arrivati da Urbino

I carichi sono stati inviati a Novodostrik e Siret (in Romania, ma vicino al confine). Aiuti a diverse famiglie giunte in città

Qualche momento di gioia è fondamentale per i bambini ucraini fuggiti dalla guerra: e ciò è merito anche della generosità degli urbinati. Dalla scorsa primavera infatti è attivo, per opera dell’UNSI – Unione Nazionale Sottufficiali Italiani un centro di raccolta di materiale che viene poi inviato in alcune città dell’Ucraina lontane dalla guerra o in zone immediatamente fuori dal confine dove sfollano i profughi.

"Ora, dopo quattro mesi di attività, ci prendiamo una pausa – ci spiega Angelo Sarrecchia, carabiniere e coordinatore dei volontari che si alternano nell’apertura del centro in via Matteotti –. Ma prima vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a realizzare tutto questo. Chi ci ha messo a disposizione il locale, chi si è speso per cercare generi di prima necessità, chi è venuto a portare tante o poche cose. Tanti cittadini, ma anche commercianti, i ragazzi della cooperativa Pathos e i bambini delle scuole elementari di Urbino che hanno donato i loro giocattoli ai coetanei meno fortunati. Hanno mandato anche dei disegni che abbiamo provveduto ad attaccare sugli scatoloni che sono arrivati a destinazione e che hanno reso allegri degli anonimi pacchi. In totale, abbiamo consegnato 100 scatole di generi alimentari e ben 250 di materiale vario: giocattoli, vestiti, coperte, scarpe, materiale sanitario, detergenti per la persona, pannolini".

I carichi sono giunti in particolare in due località: Novodostrik, in Ucraina, e Siret, una cittadina rumena vicinissima al confine ucraino meta di numerosi profughi. A Radauti, vicino a Siret, opera un centro gestito da alcune suore e da una associazione di Bagnacavallo che assiste tante mamme con bimbi rifugiati.

"Oltre a ciò – conclude Sarrecchia –, stiamo aiutando diverse famiglie Ucraine che sono giunte in Urbino e nei dintorni, con parte del materiale. È nostra intenzione riprendere da metà settembre, ma ci tenevamo a far sapere alla cittadinanza che fine avevano fatto gli oggetti donati, perché spesso non c’è adeguata informazione quando si fa del bene. Anche se il nostro impegno è una goccia nel mare, ci gratifica tantissimo vedere le facce sorridenti di tanti giovani aprire le scatole con su scritto “Urbino“".

Giovanni Volponi