Strada tortuosa per il convento dei frati trappisti sulle colline di Monte Giove-Prelato. La variante al Prg per la costruzione di monastero, chiesa e cimitero non ha ancora trovato posto con certezza, nell’ordine del giorno dei prossimi consigli comunali in programma. Lunedì 11 infatti il consiglio sarà monotematico sull’Azienda dei Servizi alla Persona, mentre per il successivo (che ancora non si sa se sarà il 18 o il 20 settembre) l’Ufficio di Presidenza non ha ancora stabilito i temi da affrontare. E mentre continua a slittare da mesi la votazione su questa ennesima variante cittadina della discordia, un invito a bocciarla arriva dalla Lupus in Fabula. "Nella sua profetica enciclica ’Laudato Sì’, Papa Francesco aveva correttamente individuato le connessioni tra la crisi climatica e le povertà sociali, denunciando il consumo del suolo come una delle colpe maggiori - sottolinea Claudio Orazi a nome della Lupus -. Non capiamo quindi come ciò possa avvenire per la costruzione di un convento, che di fatto opera l’assurda cementificazione in una collina che per decenni è stata tutelata e protetta da ogni intervento edificatorio".
E’ dal settembre 2014, quando l’amministrazione deliberò sulla ridefinizione urbanistica dell’area di Montegiove per insediarvi il monastero e la foresteria, che la Lupus ribadisce – rivolgendosi persino al Pontefice – che "esistono strutture in questa zona di proprietà ecclesiastica che adeguatamente ristrutturate potrebbero ritornare a svolgere le loro funzioni religiose con consumo zero del territorio". Per di più "questa variante sarebbe un pericoloso precedente" perché "i frati trappisti, pur essendo dei religiosi, sono dei soggetti privati che non possono vantare maggior diritti di altri cittadini".
Per Cristiana De Bernardis, ex docente di Lettere dell’Istituto "Cesare Battisti" ma anche ambientalista vicina al gruppo che fa riferimento all’assessore Mascarin, le parole dell’assessore all’urbanistica Cristian Fanesi a sostegno della variante "sono sconcertanti per la loro capziosità". "Evocare il passato in modo strumentale è riprovevole perché si ignora il futuro - dice l’insegnante, che è anche esponente locale del Movimento Federalista Europeo -, quel futuro da garantire alle nuove generazioni per cui l’Europa ci ha assegnati somme importanti con il Pnrr". Il riferimento al ’passato’ riguarda la conferenza del medico Marco Belogi, medico e storico, tenuta al Suffragio sulla vocazione alla spiritualità di Monte Giove e delle colline circostanti. "Inoltre il Parlamento europeo – prosegue De Bernardis – ha appena varato una legge sul restauro delle aree naturali, per cui il Consiglio comunale dovrebbe approvare una variante che va nella direzione contraria".
In conclusione pone l’accento su quelli che ritiene essere i contorni della vicenda. "Affinché la birra prodotta dai monaci di Frattocchie possa essere definita ’trappista’, è necessario che sia prodotta dai monaci all’interno o in prossimità dell’abbazia. Ecco perché la pretendono quadrata con tanto di chiesa e cimitero. Altrimenti sarebbe semplicemente ’d’abbazia’. Siamo disposti a barattare leggi europee cogenti per il business e una denominazione?"
Tiziana Petrelli