ALICE MURI
Cronaca

Monumento alla Resistenza: "Luogo ormai espropriato alla città. E ogni giorno è sempre peggio"

Bivacchi, vandalismo, spaccio di droga: è una zona ‘occupata’ da anni e i problemi aumentano. La lettera di alcuni residenti dell’area: "Pericoloso avvicinarsi, la situazione è diventata insostenibile" .

Un’immagine del parco della Resistenza, con un uomo che si gode l’ombra a modo suo

Un’immagine del parco della Resistenza, con un uomo che si gode l’ombra a modo suo

L’area del Monumento della Resistenza, a pochi passi dalla stazione, sotto il cavalcaferrovia, sembra sempre di più una terra di nessuno. Da anni infatti, uno dei luoghi che dovrebbe essere tra i più rappresentativi della città, si è trasformato ormai in un non luogo, uno spazio dove ogni giorno cittadini e turisti che arrivano a Pesaro, assistono a bivacchi di persone spesso ubriache, dove avvengono risse, liti e atti di vandalismo, in un’area diventata anche una piazza di spaccio. Una situazione di degrado che i cittadini denunciano da tempo senza che si riesca a trovare una soluzione definitiva al problema. I primi a farne le spese sono certamente i residenti della zona, come raccontano in una lettera inviata al nostro giornale: "Quella che dovrebbe essere un’area di memoria – scrivono - è diventata un punto critico della città. Ogni mattina, già dalle prime ore dell’alba, si assiste a un via vai legato allo spaccio. Nel pomeriggio gruppi di ragazzi, spesso aggressivi e poco raccomandabili, si impadroniscono della zona, rendendo di fatto inaccessibile un luogo che dovrebbe essere frequentabile anche da famiglie, bambini, cittadini comuni". Una situazione molto critica, condivisa da tantissimi cittadini che ogni giorno devono passare nei pressi del monumento, non senza paura.

"L’area è stata completamente abbandonata al degrado – prosegue la lettera –: cartacce, bottiglie, resti di cibo, vestiti abbandonati, biciclette rotte, escrementi, vomito. Al mattino, il parco sembra una discarica a cielo aperto. In alcuni giorni l’area assume perfino l’aspetto di un accampamento improvvisato, con lenzuola stese e bivacchi permanenti". Basta fare un giro nella zona per rendersi conto della situazione e del timore espresso dai pesaresi che devono per forza attraversare i giardini vicino al monumento o posteggiare l’auto nel parcheggio poco lontano. "Mia moglie è stata molestata verbalmente mentre rientrava con nostro figlio – scrive un residente nella lettera –. Ora, se io non sono a casa, evita di uscire nel tardo pomeriggio per paura. Anche io sono stato avvicinato in modo molesto da un senzatetto ubriaco che, in preda a delirio, ha insultato le forze dell’ordine, sputato al mio cane e si è esibito in atti osceni in pubblico. È evidente che ci troviamo di fronte a una vera emergenza urbana, ignorata da troppo tempo. Abbiamo già scritto invano al Comune, alla Prefettura e al Commissariato. Le forze dell’ordine passano, ma sono poche e spesso disarmate di fronte a gruppi di 50 persone. I rari arresti o controlli non producono cambiamenti: gli stessi volti tornano lì poche ore dopo". Infine aggiungono: "Come se non bastasse sono stati installati dei dissuasori sotto il cavalcaferrovia, rendendo impossibile parcheggiare lì vicino, tanto che siamo costretti a lasciare le auto davanti alle zone di bivacco nell’insicurezza. Non è più tollerabile che una parte della città venga abbandonata nell’indifferenza generale".

Alice Muri