Morto Felicetti. Federcaccia in lutto

Agostino aveva 92 anni ed aveva ricoperto importanti cariche. Lunedì nella chiesa di San Pio X i funerali

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Era il punto fermo della Federcaccia non solo a livello cittadino, ma anche provinciale e regionale, Agostino Felicetti. I presidenti passavano, e lui restava ed aveva assunto anche la massima carica cittadina, come presidente onorario, dopo la morte di Alberto Iacucci, suo carissimo amico. Una istituzione, conosciutissimo, Agostino Felicetti: aveva 92 anni, e se n’è andato ieri mattina all’ospedale di Pesaro dove era ricoverato da alcuni giorni. Lascia oltre alla moglie Marzia, il figlio Augusto ed il nipote Federico. I funerali si svolgeranno lunedì alle 8,30 nella chiesa di San Pio X a Fano. Prima di impegnarsi anima e cuore nel mondo della caccia, la sua passione, Agostino Felicetti aveva lavorato per tanti anni come archivista all’ufficio tecnico della provincia, a Pesaro. Persona molto apprezzata e stimata nella vita, viene ricordato non solo per il suo impegno all’interno della Federcaccia, ma anche perché molti cacciatori hanno ottenuto la licenza con lui.

Dopo l’annuncio della morte dato dai familiari, Federcaccia, sia a livello locale che provinciale e regionale, ha voluto ricordare la figura e l’impegno di Agostino Felicetti. "I consigli direttivi, assieme a tutti i cacciatori della regione – si legge – piangono commossi l’amico Agostino Felicetti che ci ha lasciato per passare a migliore vita.

Tutti i cacciatori conoscevano Agostino: era sempre presente ad ogni riunione o assemblea al fianco dei vari presidenti provinciali di Federcaccia sin dagli anni ’50, da Rochini a Sbrozzi, da Iacucci a Gori e nell’ultimo decennio anche a fianco del presidente regionale Antognoni. Dirigente arguto, gli piaceva ascoltare gli umori e i pensieri degli altri per poi elargire consigli preziosi ai vari presidenti. Agostino nei decenni ha ricoperto all’interno di Federcaccia anche cariche importanti quali, consigliere regionale, vice presidente Provinciale e presidente Onorario della Sezione di Fano dopo la scomparsa di Alberto Iacucci".

"Negli ultimi mesi si era dedicato alacremente a realizzare un sogno, quello di restituire al prossimo una visione della Fano del passato che era profondamente mutata nel corso dei decenni nei luoghi, nella natura e nella fauna selvatica. Proprio negli ultimi giorni di vita aveva completato i suoi racconti realizzando una serie di raccolta video con il prezioso contributo di Cristian Gori con cui aveva stretto una profonda amicizia".