Pesaro, mille segnalazioni con WhatsApp ai vigili urbani

I cittadini digitano, i vigili verificano: ormai il sistema si sta affermando

La Sala operativa della Municipale (Fotoprint)

La Sala operativa della Municipale (Fotoprint)

Pesaro, 20 aprile 2017 - La rivoluzione sta scritta tutta in una cifra: 1295, cioè la quantità di sms che dal 13 gennaio scorso, da quando è entrato in funzione il servizio, i cittadini hanno inviato (circa 15 al giorno) alla Municipale tramite WhatsApp, al numero 337 1582545. Le segnalazioni, è noto, non devono riguardare emergenze ma evidenziare comportamenti scorretti o pericolosi nei confronti delle fasce deboli. Tipo: auto sui marciapiedi, parcheggiate nei posti degli invalidi, su strisce, su piste ciclabili, in seconda fila e simili. Tra le i 1295 segnalazioni, ci sono (rari) anche video. Frequenti le foto. Delle 1295 segnalazioni, 1102 sono state ‘evase’. Significa che in tempi molto stretti, valutato il messaggio, la pattuglia è andata sul posto, e quasi sempre ha fatto il verbale. Le rimanenti 193 segnalazioni, sono state invece scartate.

Dice il comandante della Polizia municipale di Pesaro, Gianni Galdenzi: «La gente ha capito il senso, e la grande maggioranza delle segnalazioni che arrivano ora pertinenti, all’inizio ne scartavamo di più. Con questo sistema si stabilisce un canale di doppia comunicazione coi cittadini segnalatori: che in alcuni casi ci hanno anche riscritto ringraziandoci perchè hanno visto che sulle situazioni illustrate la pattuglia è andata e celermente».

«Questo sistema era adottato anche da altre città, ad esempio nella vicina Romagna. Noi l’abbiamo attivato per dare un nuovo canale agli utenti, in aggiunta alle telefonate. Si sa che non deve essere utilizzato per allertare il pronto intervento, in caso di incidenti stradali e altre emergenze. Però – tira un primo bilancio Galdenzi – siamo soddisfatti di questi primi tre mesi, temevamo che arrivassero tantissimi sms anche non pertinenti e che ci facessero perdere tempo, invece la gente ha capito il target e questo ci consente di intervenire rapidi. Ci lavora la centrale operativa, che viene integrata, al bisogno». Le multe, dopo le segnalazioni, quasi sempre fioccano: «Ma – precisa Galdenzi – non è quello il criterio per cui è nato il sistema Whatsapp. Che è ancora in fase sperimentale, ma sta funzionando: a fine estate faremo il punto, ed è molto probabile che venga istituzionalizzato».