Muore a 50 anni senza un perché. I medici ipotizzano virus o batterio

La moglie: "Quattro mesi di agonia. E’ iniziato tutto con sudore, tosse e febbre". Si attende l’autopsia

Thomas Salvi, artigiano di Montecchio, è morto per un presunto virus sconosciuto

Thomas Salvi, artigiano di Montecchio, è morto per un presunto virus sconosciuto

Pesaro, 28 agosto 2024 – Aveva 50 anni, sposato, un figlio di 20. Si chiamava Thomas Salvi. Costruiva divani a Montecchio. E’ morto l’altro ieri senza un perché. Forse un virus o un batterio oppure una reazione allergica lo hanno ucciso in meno di 4 mesi. I medici non sanno le cause, ma le hanno tentate tutte: trasfusioni continue di sangue e piastrine, asportazione della milza, tre prelievi del midollo, tac, risonanze, biopsie, colonscopie senza riscontrare nulla. Consulti medici con gli ospedali di Roma, Milano, Perugia, Ancona.

Alla fine, il corpo di Thomas non riusciva più ad espellere liquidi e il suo cuore si è fermato per sempre. L’azienda sanitaria Marche nord e l’Istituto nazionale di sanità effettueranno l’autopsia per stabilire le cause di una morte sconosciuta. Salvi è sempre stato sano, un cuore forte, nessuna malattia importante, fino a quando nel marzo scorso ha avuto i primi segnali della patologia.

Lo racconta la moglie Roberta: "Thomas ha iniziato a sudare tantissimo durante la notte mentre dal mattino alla sera aveva febbre e tosse. Lo hanno curato all’inizio con antibiotici e sembrava rispondere alla terapia ma era una falsa illusione. E’ stato ricoverato agli Infettivi, poi in Chirurgia dove ha preso una polmonite poi superata, e ancora in Ematologia anche se era apparso subito chiaro dagli esami del sangue che non erano emerse malattie di alcun tipo. Gli è stata asportata la milza perché sembrava che il suo rigonfiamento fosse la causa di tutto ma in realtà subito dopo le condizioni sono peggiorate. L’infezione che aveva investito il corpo non è stata fermata perché i medici, malgrado lo sforzo collettivo di tutti, non sono riusciti a isolare la causa. Ora aspettiamo l’autopsia per avere delle risposte sulla cause della morte di mio marito".

Dice il padre Mauro: "Thomas era un ragazzo splendido, benvoluto da tutti quelli che lo hanno conosciuto. Lavorava da sempre con me nella nostra ditta di divani, la Simbiosi di via Pantanelli. E’ sempre stato bene, mai un problema di salute, una vita regolare e non era di ritorno da Paesi lontani dove poteva aver avuto contatti con malattie a noi sconosciute. Improvvisamente ha iniziato a tossire, sudare e ad aver febbre fino a morirne. Speriamo che i medici riescano a stabilire le cause, forse un virus o un batterio. E’ l’unico modo per trovare pace per la morte di Thomas".

Secondo la ricostruzione dei fatti da parte della moglie Roberta, i medici hanno esaminato anche l’ipotesi di una conseguenza legata la covid ma è stata scartata: "Noi familiari e i medici che lo hanno seguito nei vari reparti non sappiamo ancora i motivi che hanno portato alla fine di Thomas. Speriamo che l’autopsia dia delle risposte in qualche maniera esaustive altrimenti questa tragedia sarà ancora più difficile da sopportare. Nessuno dei medici che ha visto e preso in cura mio marito aveva visto una patologia di questo tipo. Per questo è stato ipotizzato un batterio sconosciuto e un virus letale. Non ci rimane che attendere delle risposte prima di dare l’ultimo saluto a Thomas insieme ai tantissimi che gli volevano bene".

ro.da.