Pesaro, muore sulla spiaggia fulminato da un malore

La tragedia ieri mattina ai bagni 27. La vittima è un 70enne di Pesaro: soccorso ancora in mare. Alla Palla era atterrata l’eliambulanza

Camminava nell’acqua bassa, e il caldo non era ancora intenso. Ma improvvisamente ieri mattina, poco dopo le 9, un pensionato di 70 anni si è accasciato in mare all’altezza dei Bagni 27 prospicienti l’hotel Excelsior colpito da arresto cardiocircolatorio. Qualche bagnante era vicino ed è corso a sostenerlo ma senza avere alcuna reazione. Qualcuno ha urlato, altri sono andati a sostenere il pensionato fino a portarlo a riva. Qui sia il bagnino che diverse persone hanno provato a farlo respirare con delle tecniche ma senza successo. Nel frattempo è arrivata l’ambulanza del 118, i sanitari si sono prodigati praticando la respirazione artificiale.

Hanno continuato a lungo perché coglievano evidentemente dei piccoli segnali di reazione tanto che è stato fatto intervenire l’eliambulanza da Ancona che è arrivata a sorvolare la zona facendo scendere il medico. Il quale ha constatato che non c’era più nulla da fare per il pensionato ed è ripartito. Non è chiaro che cosa possa aver provocato l’arresto cardiocircolatorio. Non è esclusa nemmeno l’ipotesi che l’uomo possa aver fatto un’abbondante colazione per poi scendere in acqua provocando quindi l’arresto cardiocircolatorio.

E’ un’ipotesi però che deve essere verificata perché al momento non sembravano esserci dei familiari o persone che conoscevano il 70enne, il quale è comunque residente a Pesaro. Le indagini e i vari accertamenti di legge su quanto accaduto sono affidati agli uomini della Capitaneria di porto che hanno il compito di appurare i fatti.

Intanto, il corpo è rimasto sulla spaggia oltre un’ora, protetto da una serie di ombrelloni per evitare lo sguardo di bagnanti e curiosi. In un primo momento, si era pensato che l’uomo potesse esser annegato ma è stata una ipotesi poi scartata perché l’acqua era molto bassa dove è stato visto il corpo esanime. Il tentativo poi di molti nel cercare di portare il più in fretta possibile l’uomo sulla sabbia per provare a praticargli la respirazione artificiale è stato encomiabile. Purtroppo non è stato sufficiente a salvargli la vita perché il cuore non ha mai ripreso a battere malgrado lo sforzo per riuscirci.