Muraglia, nuovo ospedale: "Sito franoso e pericoloso". La denuncia di Mosconi

L’ex vicesindaco ha inviato una lunga relazioni ai ministeri competenti, alle Procure ed anche ai vertici europei. Fari puntati sulla commissione tecnica .

Muraglia, nuovo ospedale: "Sito franoso e pericoloso". La denuncia di Mosconi

Muraglia, nuovo ospedale: "Sito franoso e pericoloso". La denuncia di Mosconi

Meglio prevenire che curare, per l’ex vicesindaco Mauro Mosconi, perché non è che siamo lontani dalla posa della prima pietra, ma non esistono ancora nemmeno i progetti esecutivi del nuovo ospedale di Muraglia. Spara su un’idea l’ex politico, ma comunque spara. Perché Mosconi, che è stato sempre contrario a quel sito per una serie di ragioni, ha inviato una articolata lettera-denuncia oltre che ai vertici dell’Unione Europea – la presidente Von der Leyen – anche al ministro della Sanità, a quello dei Lavori Pubblici, alla Corte dei Conti, alla procura di Ancona ed a quella di Pesaro. Il tutto al fine "di un intervento per condotte che ritengo contrarie alla legge e al bene pubblico", scrive Mosconi.

L’ex vicesindaco afferma che la scelta del sito di Muraglia nasce solamente dal fatto che lì già insiste il reparto di radioterapia. Fattore-costo che ha fatto preferire Muraglia a quello di Case Bruciate. Non solo questo perchè poi punta i fari su una questione già al centro di un lungo e antico dibattito e cioè "l’alto rischio idrogeologico dell’area di Muraglia per cui la valutazione sulla sostenibilità – scrive Mosconi – è gravemente omissiva". E a questo proposito porta le relazioni eseguite dalla Provincia nel 2011 e quindi dall’azienda ospedaliera Marche Nord del 2014. E proprio sulle relazioni tecniche gioca Mosconi così come sulla composizione del gruppo di lavoro costituito da tecnici regionali e comunali nominati dalla Regione e dal Comune. E si citano i componenti: Mario Becchetti come segretario della Regione, Nardo Goffi architetto prima in Comune e poi in Regione con Luca Ceriscioli, e quindi Filippo Masera dirigenti del servizio sanità; per il comune Franco Arceci come collaboratore del Comune, Mauro Moretti dirigente dell’urbanistica e l’architetto Maurizio Severini dirigente del servizio opere pubbliche.

Scrive Mosconi: "Un’opera pubblica del previsto valore di 200 milioni, anche in considerazione della specificità dei siti, necessiterebbe per la scelta del suo posizionamento un a commissione tecnica di alto profilo con al suo interno competenze in merito alla seguenti specializzazioni: geologia, ingegneria idraulica, architettura paesaggistica, urbanistica e organizzazione sanitaria. E’ di tutta evidenza che la commissione costituita, invece, è priva di tutte le figure professionali... mentre c’è una importante componente di figure di rappresentanza politica e non tecnica".

L’impianto ‘accusatorio’ è soprattutto legato all’area in questione e alle sue problematiche idrogelogiche "diventate una una assoluta priorità nazionale". Ed aggiunge: "Come è possibile omettere integralmente – la relazione, ndr – rispetto quanto già certificato per il sito di Muraglia, che è stretto a monte da una collina di natura argillosa, impermeabile e dichiaramente franosa e una zona esondazione di massimo livello R4 a valle? Non solo, la stessa area edificabile si trova sopra una falda acquifera affiorante". Ed aggiunge: "Chi si prenderà la responsabilità in caso di evento esondivo che crei danno alla cosa pubblica e pericoli per i cittadini?".

A questo proposito Mosconi cita il movimento franoso che nel 2013 creò problemi al villaggio dell’Ail, casette costruite dalla fondazione Berloni come supporto ai parenti dei malati di leucemia.

m.g