
C’è il bando, per un importo di 5 milioni, per la demolizione di tutto, tranne la Radioterapia. Ma la ’cittadella’ deve ancora essere trasferita.
A Muraglia, le ruspe, potrebbero comparire già a settembre. Si tratta della più ottimistica delle ipotesi, certo, ma in Regione si respira un certo ottimismo dopo che, quattro giorni fa, il Comune di Pesaro ha fatto la sua parte per quanto riguarda l’autorizzazione alle demolizioni, e a stretto giro di posta, proprio ieri, è giunto da Ancona l’annuncio della pubblicazione del decreto relativo al bando di gara per le "opere di demolizione propedeutiche alla realizzazione del nuovo ospedale di Muraglia". Un appalto da quasi 5 milioni di euro, che potrebbe in effetti essere affidato nel giro di appena due mesi, "perché – dice l’assessore regionale Francesco Baldelli –, pur essendo difficile fare pronostici non potendo prevedere quante offerte riceveremo, si tratta in generale di una gara piuttosto semplice".
Di sicuro fa un certo effetto sentir parlare di ruspe, quando nella cittadella psichiatrica a Muraglia ci sono ancora un centinaio di utenti che attendono di capire quale direzione prenderanno le loro vite. Un compito non semplice che compete all’azienda sanitaria di Pesaro Urbino, stretta tra pressioni politiche, questioni logistiche e le legittime esigenze e aspirazioni degli utenti, delle loro famiglie e degli operatori. Ma il percorso avviato sembra ormai irreversibile.
Le ruspe, dicevamo. Vale la pena ricordare che l’unico corpo di fabbrica su cui non si avventeranno le benne, è quello dove si trova la Radioterapia: la cosiddetta Palazzina Solazzi, unica superstite. Di tutto il resto non rimarranno che macerie, su cui poi verrà edificato il nuovo ospedale di Muraglia da 382 posti letto e 210 milioni di costo (al momento). Per le demolizioni e la soluzione delle interferenze il tempo stimato è di 10/12 mesi. Contestualmente partirà l’iter amministrativo per l’edificazione fisica del nuovo ospedale, la cui aggiudicazione dovrebbe avere più o meno la stessa tempistica, ovvero 12 mesi: "A giorni – entra nel dettaglio Baldelli – è previsto il deposito della progettazione del nuovo ospedale complessivo. Poi ci saranno l’avvio della verifica di quel progetto e le autorizzazioni del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Infine, l’approvazione del progetto e l’avvio della gara". Giugno 2026 è dunque l’obiettivo per l’avvio dell’edificazione reale. Salvo contrattempi, beninteso.
"Passo dopo passo vanno avanti le procedure per l’avvio del cantiere – commenta il presidente della Regione Francesco Acquaroli – con le demolizioni entriamo concretamente nella fase realizzativa di un’opera che i cittadini di Pesaro attendono da decenni". E ancora, Acquaroli: "È un obiettivo fondamentale per il potenziamento del sistema sanitario delle Marche, che darà risposte concrete e tempestive ai bisogni di salute dei cittadini". "Con il nuovo ospedale di Pesaro e il cantiere della Guinza – sottolinea Baldelli - abbiamo riportato centralità alla provincia di Pesaro Urbino sbloccando due opere strategiche che sembravano ormai irrealizzabili". Infine Nicola Baiocchi, consigliere regionale (FdI) e presidente della Commissione Sanità: "Un risultato straordinario per la città e la provincia, un’opera che finalmente entra nella sua fase concreta. Il nuovo ospedale di Pesaro rappresenterà un punto di riferimento non solo per le Marche, ma per tutto il centro Italia, offrendo servizi sanitari di eccellenza in una struttura moderna e accogliente, pensata per i cittadini e per il personale sanitario".