Museo dedicato a Vangi, finalmente ci siamo

L’annuncio di Vimini, durante la presentazione del documentario sulla vita dello scultore nato a Barberino. Sarà a palazzo Mazzolari Mosca

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"Sono rimasto molto contento perché Emerson ha fatto veramente un bel lavoro", dice lo scultore Giuliano Vangi della proiezione del documentario sulla sua vita artistica e di uomo al teatro Sperimentale. Un pienone e tanti applausi. Ed anche una giornata particolare, quella dell’altra sera, perché durante la presentazione di questa opera – con Emerson Gattafoni anche leggermente emozionato –, l’assessore alla Cultura Daniele Vimini ha dato l’annuncio che si farà un museo dedicato alle opere del grande artista, nato a Barberino del Mugello, arrivato in città nel 1952 come insegnante della scuola d’arte ‘Mengaroni’. Ormai pesarese a tutti gli effetti.

"Lo spazio scelto è all’interno di palazzo Mazzolari Mosca – continua Vangi –, al piano terra, molto bello, perché parte da via Rossini ed arriva fino dietro alla piazzetta Mosca dove è posizionata una delle mie opere. Stavo anche pensando ad un’opera da mettere nel loggiato interno, ma adesso vediamo anche perché lì l’amministrazione d’estate organizza manifestazioni".

Finalmente siamo arrivati al capolinea di questo museo...

"Beh, direi di sì perché nel corso degli anni ho praticamente visto ogni angolo della città, ma questa volta dovrebbe essere quella buona anche perché l’assesore Vimini ha annunciato l’avvio dei lavori di recupero di palazzo Mazzolari Mosca. I tempi? Questo non è stato detto ma non credo che siano lunghi, anzi spero che siano veloci. Comunque a novembre, in occasione del premio Raffaello organizzato da Marcucci Pinoli, che viene conferito a me ed a Mario Botta per la sua opera nel campo dell’architettura, andiamo a vedere lo spazio museale per capire e studiare come fare per gli allestimenti".

Una storia, questa di un museo dedicato a Vangi, dopo quello in Giappone, che va avanti da decenni perché inizialmente si doveva fare al San Domenico dietro piazza del Popolo. Una collocazione comunque, quella trovata dal Comune, anche per la sua centralità, che Giuliano Vangi fa trasparire di gradire molto.

Ma tornando al documentario proiettato al teatro sperimentale – era invitato anche Vittorio Sgarbi ma non è riuscito a venire –, il sindaco Matteo Ricci commenta: "L’incontro con Vangi è stato è stato un dono per la città, che grazie a lui e alle sue opere continua ad arricchirsi di bellezza. Ringrazio il maestro Vangi per questo ulteriore atto d’amore nei confronti della nostra, ed anche sua città". Al quale si aggiunge Daniele Vimini: "Abbiamo riflettuto a lungo – dice parlando del museo che nascerà – su quale fosse la giusta collocazione per il museo, poi abbiamo pensato che il luogo più naturale fosse quello in prossimità del primo segno lasciato nei nostri luoghi: la ‘Scultura della memoria’ in piazzetta Mosca". In sala presente anche il sindaco di Fano, Massimo Seri perché Vangi ha realizzato, nella terra dei cugini, la fontana del Corso.

m.g.