Storia di Najma, da cubista alla vita in mezzo al verde’: "La natura è fonte di guarigione"

"Per 12 anni ho lavorato in discoteca. Poi nuovo percorso spirituale" LE FOTO

 Najma con le sue oche

Najma con le sue oche

Pesaro, 31 maggio 2015 - Da cubista a ‘fattora’. E’ altissima, piena di bellezza e di entusiasmo Najma Castagnoli, all’anagrafe Nadja Melanie Helena Castagnoli. E’ nata cosmopolita (padre italiano, madre tedesca, nonna russa, lei nata in Svizzera 43 anni fa) e lo è stata fino in fondo avendo la fortuna di girare il mondo con il suo lavoro da ragazza immagine nelle più famose discoteche d’Europa: da Ginevra ad Ibiza, passando per Bruxelles e Riccione. Una vita invidiabile: lusso, soldi, divertimento. Ma potendo scegliere di vivere ovunque... il cuore l’ha portata a Monteciccardo, un paese di 1.700 anime, in una fattoria dove vive con il suo compagno e l’altro grande amore della sua vita, Smery, un purosangue inglese di 12 anni. LE FOTO

«Da quando ho incontrato Smery la mia vita è cambiata – racconta –: grazie al mio rapporto con lei sono passata dall’oscurità alla luce, dalla vita normale alla vita naturale».

In che senso?

«Ora vivo in completo contatto con la natura e con ciò che essa mi offre. Sono vegetariana, ho il mio orto che mi dà da mangiare e a casa abbiamo una settantina tra polli, galline, galli, tacchini; 2 cani, 3 gatti, 5 oche e da un mesetto ho una asinella gravida. Mi piace offrire libertà agli animali».

Come è arrivata a questo punto?

«Avevo 10 anni, ero in vacanza in Austria, intorno a me grandi prati verdi, fiori profumati e mi sono sentita libera e in pace. Mi è piaciuto infinitamente. Da bambina cercavo sempre questa pace interiore e l’ho trovata facendo equitazione. Ma ho smesso perché a 12 anni mia madre è morta di cancro, poi si è ammalato mio padre che per fortuna si è salvato, poi ho perso mio fratello per overdose. Sono cresciuta molto condizionata da tutto ciò. Ho trovato lavoro prima in una grande catena di moda, poi ho fatto per 12 anni la cubista girando il mondo... finché nel 2001 non sono arrivata a Cattolica dove ho deciso di riprendere contatto con i cavalli e con la meditazione».

Un nuovo percorso spirituale?

«Sì. Un vero e proprio salto nel vuoto. Ho abbandonato tutto, ho fatto uscire il vecchio per far posto al nuovo. Una nuova consapevolezza naturale che ora applico anche alla mia passione per l’equitazione».

In cosa consiste l’equitazione naturale?

«Si montano i cavalli sferrati, privi di ferri e morso. Perché sono strumenti dolorosi per il cavallo e lo rendono nervoso. I cavalli diventano pericolosi solo se gestiti male. Per cui io ora giro l’Italia per convegni, ho scritto anche un libro, per insegnare che si può vivere in un’altra dimensione con il cavallo. Smery non vive in un box, ma è libera al pascolo con altri tre cavalli. C’è voluto tanto per riabituarla alla libertà, ma ci sono riuscita».

E lei, si è abituata alla sua nuova vita?

«Ah, io sono felicissima. Mi sveglio tutte le mattine alle 5.30 per portare avanti la fattoria. Il contatto con la natura è fonte di guarigione».