"Nel 2022 riavremo il Museo archeologico"

Ieri l’annuncio della giunta Ricci. Il vicesindaco Vimini: "Metteremo ulteriori 100mila euro per migliorare opere e allestimenti"

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di Daniele Sacco

Il Museo Oliveriano era divenuto il museo di se stesso, avulso dalla società del XXI secolo, dai nuovi mezzi di comunicazione e di restituzione del dato archeologico. Fra i pesaresi (notoriamente mai contenti) le tre parole "Museo Oliveriano chiuso" echeggiavano come la Calunnia di Rossini, un venticello che "va scorrendo, va ronzando, nell’orecchie della gente s’introduce destramente, e le teste ed i cervelli fa stordire e fa gonfiar". Poi, ieri, un magnifico "colpo di cannone" assestato dal sindaco Ricci e dal vicesindaco Vimini.

"Un tremuoto, un temporale, un tumulto generale che fa l’aria rimbombar": il museo riapre! "Riapre? L’era bel e ora!" commenterà, con accento strascicato, qualcuno in Piazza del Popolo, poco importa. Ciò che deve renderci tutti orgogliosi è che l’apertura riconsegnerà "uno spazio culturale più ampio – come da annuncio del sindaco – ricco e accessibile a tutti". Il museo sarà rinnovato nell’allestimento, attento alla didattica e anche la fruibilità sarà piena, senza barriere architettoniche. "Il progetto museografico converte l’approccio artistico dell’arte povera in progetto espositivo – anticipano gli allestitori – componendo i frammenti epigrafici in grandi figure geometriche dove ogni figura corrisponde ad una unità didattica del progetto scientifico, curato della Soprintendenza". "L’apertura – annunciano Ricci e Vimini – è prevista per i primi mesi del 2022". Nel prossimo Consiglio si voterà la variazione di bilancio che prevede un contributo di 100mila euro per l’assegnazione del progetto d’allestimento di una delle tre sale dell’ala destra di palazzo Almerici, che ospiterà il tema Novilara". Ad occuparsi dell’allestimento è lo studio di architettura Startt, naturalmente sotto la direzione e progettazione scientifica della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche.

"Il nuovo museo accoglierà reperti delle collezioni Passeri e Olivieri –, ha illustrato la responsabile del progetto scientifico, Chiara Delpino – le collezioni civiche epigrafiche e i corredi della necropoli di Novilara. Avremo una grande sala dedicata a Pesaro romana; ci sarà un nucleo dove esporremo i reperti del Lucus, l’importante epigrafe in etrusco e latino dedicata all’indovino Lucius Cafatius e circa 70 nuovi reperti, una parte dei quali restaurata grazie ad una donazione della Fondazione Scavolini". Entusiasti Fabrizio Battistelli e Brunella Paolini (presidente dell’Ente Olivieri e direttore).