Nell’inferno della droga Mamma coraggio denuncia il figlio violento

Una pesarese residente a Fano ha raccontato alle forze dell’ordine le minacce e i maltrattamenti subiti dal 26enne schiavo dell’eroina.

Nell’inferno della droga  Mamma coraggio  denuncia il figlio violento

Nell’inferno della droga Mamma coraggio denuncia il figlio violento

L’ha picchiata per mesi, insultata, minacciata. Le ha svuotato la casa, arrivando a venderle anche elettrodomestici, televisori, tablet e computer. L’ha seguita al supermercato o alla stazione del bus, per strapparle di mano borsa, portafogli e cellulare. E tutto pur di avere i soldi con cui comprarsi l’eroina. E lei ha sopportato, nella speranza che qualcosa cambiasse, che lui riuscisse a liberarsi di quel demone della droga. Ma all’ennesimo episodio di violenza, ha capito che non avrebbe potuto farcela da solo, e neppure lei da sola. Così ha preso il cellulare e raccontato tutto alle forze dell’ordine, sapendo che per il figlio si sarebbero aperte le porte del carcere, ma che almeno avrebbe avuto una chance di salvezza.

La mamma-coraggio è una 52enne pesarese, ma residente a Fano, che a giugno scorso ha denunciato il figlio di 26 anni da tempo finito nello spirale della droga. Ieri il giovane, in carcere per scontare alcune condanne definitive, era a processo per rispondere di maltrattamenti, lesioni, rapina, danneggiamenti, violenza privata nei confronti della mamma che non ha sporto querela contro il figlio. Ma l’udienza è saltata per un difetto di notifica. Il difensore del giovane, l’avvocato Salvatore Asole, ha spiegato che il suo assistito ha già deciso di scontare il residuo di pena in una comunità di recupero e di seguire un percorso avviato col Sert. In mancanza poi della querela da parte della madre, gli addebiti per i quali è a processo si chiuderanno con una sentenza di non doversi procedere.

Quello che emerge dalle carte, è il dolore di una mamma impotente davanti al figlio che si distrugge con l’eroina. La donna ha riferito di aver subito almeno 30 episodi di maltrattamento tra minacce di morte, umiliazioni verbali, aggressioni fisiche e casa vandalizzata. Le richieste di denaro per comprarsi la sostanza erano continue. E sempre con violenza. Come quando ha raggiunto la mamma alla fermata del bus dove ha provato a strapparle la borsa. L’avevano salvata i passanti. O di quando l’aveva seguita al supermercato per prenderle il cellulare per rivenderlo. A ottobre 2021, le svuota la casa di tv e altri dispositivi. Liti furibonde sempre per i soldi e durante una di queste, lui l’aveva presa a pugni in testa e la tirava per i capelli. Lei si era dovuta rifugiare da un vicino. Un inferno da cui un giorno la donna ha deciso di risalire. Per strappare il figlio dall’eroina e salvarlo dalla morte.

e. ros.