"Non abbandoniamo le imprese in crisi per i lavori alla Contessa"

Il consigliere regionale Micaela Vitri rilancia l’appello alla Regione: "Servono ristori". Il problema riguarda l’area di Cagli e Cantiano: timori per i lunghi tempi del cantiere aperto da poco.

"Non abbandoniamo le imprese  in crisi per i lavori alla Contessa"

"Non abbandoniamo le imprese in crisi per i lavori alla Contessa"

"Una decina di attività, tra cui ristoranti, bar, affittacamere e un distributore di benzina, è in ginocchio per la chiusura del Passo della Contessa, ma la Giunta Acquaroli non ha ancora previsto ristori". L’attacco arriva dal consigliere regionale del Pd Micaela Vitri, secondo cui l’amministrazione regionale "sembra non conoscere la situazione e non averne la minima percezione. Per questo mi sono fatta portavoce della loro richiesta di ristori, con un’interrogazione urgente in Consiglio regionale. Ho ricordato all’assessore Andrea Maria Antonini che si stima una perdita di almeno l’80% del fatturato, oltre a tutto l’indotto scolastico, turistico e artigianale. Parliamo di attività in un territorio già in ginocchio per l’alluvione di settembre, che ha subito perdite, disagi e danni a cui non ne vanno aggiunti altri. Perciò mi chiedo perché la Regione non abbia ancora dato pieno sostegno a loro e all’area tra Cantiano, Cagli e zone limitrofe. Oltre al danno arriverà anche la beffa: durante l’estate, tutti i turisti che dall’Umbria sarebbero andati mare tra Fano e Marotta preferiranno altre zone, quindi le attività lungo la Contessa rischiano perdite ancora più pesanti. Antonini ha risposto che si potrà ricorrere a un fondo statale, ma che prima s’intende valutare il reale impatto delle perdite. Cosa significa? Si vogliono forse vedere le attività chiudere? Credo sia invece il caso di sostenerle, prevenendo tali perdite. La soluzione più immediata dovrebbe essere lo stanziamento di ristori a fondo perduto da parte della Regione, visto che rientra nelle sue competenze intervenire su situazioni di emergenza, e non aspettare i tempi lunghi e incerti delle risorse del Governo nazionale. Come si dice, “parole, parole, parole“, ma intanto molti pagano la chiusura della Contessa e la situazione ancora molto critica provocata dall’alluvione".