Noor, un’urbinate lanciatissima a Sanremo

Studentessa al liceo classico, 18 anni, è stata selezionata per una sezione importante del festival. "La musica per me è libertà"

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di Claudio Salvi

E’ urbinate una delle giovani cantanti che quest’anno aspirano a diventare tra i protagonisti del Festival di Sanremo.

Si chiama Noor Amelie Mocchi (foto), 18 anni, studentessa al liceo classico ed è stata selezionata per Area Sanremo, il concorso canoro che qualifica artisti (in numero non superiore al 25% dei partecipanti alla sezione "Giovani"), per il Festival della canzone italiana.

Una vetrina prestigiosa, un punto di approdo importante per chi vuole sfondare nel mondo della musica alla quale Noor è arrivata grazie al suo talento ma anche allo studio e alla preparazione che l’artista ha ricevuto al Chorus Camp organizzato dalla PM School Pianeta Musica di Pesaro, diretta da Davide Di Gregorio (attualmente impegnato in tv alla maratona per Telethon). Assieme a Noor dal Camp di Di Gregorio i discografici Manuel Magni e Kikko Palmosi hanno selezionato anche Andrea Aj Fedele.

Papà di Bergamo vallo tra e mamma del Kirghizistan in Asia centrale, Noor abita a Torre San Tommaso, frazione sulle Cesane a pochi chilometri dalla città Ducale anche se è cresciuta a Bergamo. Ad Area Sanremo porterà la canzone "Tua Amelie" composta assieme a Davide Di Gregorio e Marcio.

Noor, come molti giovani, deve la sua notorietà a dei video apparsi su Instagram e Tik Tok. Uno dei più gettonati è senz’altro "Respiro", brano composto durante il lockdown.

Come le è nata l’ispirazione? "In quel momento buio ho preso carta e penna e ho dato sfogo alla mia voglia di libertà. Ho voluto cantare, e in qualche modo raccontare, la frustrazione che come provavano tanti giovani costretti dalla pandemia e dalla restrizioni a non poter uscire, viaggiare, incontrarsi. In questa canzone c’è sicuramente un po’ della mia sofferenza che ho cercato nel tempo grazie alla musica di trasformare in consapevolezza di chi sono e di chi voglio essere. La musica per me è: costante, necessità, libertà".

Cosa influenza la sua musica? "Sono cresciuta tra queste culture ed è questo che influenza la mia musica. Forse la musica è un collante tra queste parti di me un po’ diverse.

Quando sono in Asia mi manca l’Italia e viceversa, quindi la musica mi aiuta a sentire meno queste mancanze".

Il significato del suo nome d’arte

"Noor significa "luce" e credo descriva bene anche la mia personalità. Quando canto è come se accendessi la luce del mio corpo, la mia voce è l’interruttore di questa magia che mi porta lontano, molto lontano".