Notte Rosa pronta a sbarcare nel Pesarese, Gnassi: “Sperimentazione nel 2015”

L’idea del sindaco di Rimini: “Ne ho parlato con Ricci, l’evento può trasformarsi nel progetto di rilancio della fascia adriatica” FOTO L'edizione 2014

Notte Rosa (Foto di repertorio Zani)

Notte Rosa (Foto di repertorio Zani)

Pesaro, 9 marzo 2015 - La Notte Rosa (foto) è pronta a sbarcare nel Pesarese. Lo dichiara il sindaco di Rimini, Andrea Gnassi, secondo il quale c’è la possibilità di estendere l’evento a Gradara, Gabicce e Pesaro in un progetto “fattibile e percorribile”.

Nel 2006 - osserva il primo cittadino romagnolo - condividevamo la necessità di ridare impulso alla capacità di ‘fare tendenza’ della Riviera romagnola attraverso un progetto che andasse oltre il classico evento. La Notte Rosa rappresentò proprio questo: la piattaforma entro cui protagonismo diffuso, grande musica e grande spettacolo, offerta turistica condividevano la medesima traiettoria”.

In questo lasso di tempo, prosegue Gnassi, sono stati macinati “milioni di presenze, migliaia di posti di lavoro e, in 10 anni, un ritorno economico diretto e indotto che c’è chi ha ‘quantificatò in un miliardo di euro”. Una piattaforma, argomenta ancora, fatta “di emozioni, una vittoria di tutta la comunità riminese e romagnola, che racconta all’Europa la migliore immagine del Paese. Ma che non può stare ferma e ha sempre l’esigenza di innovare, rilanciare”.

Per questo, puntualizza il sindaco di Rimini, “credo che la Notte Rosa sia pronta per un nuovo salto di dimensione, per trasformarsi nel vero progetto di rilancio della fascia costiera adriatica, abbattendo confini amministrativi che, troppo spesso, sono barriere di carta, superate dalla realtà e dal realismo dei fatti. Nelle scorse settimane ne ho parlato con il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci, con l’assessore al Turismo della Regione Emilia-Romagna, Andrea Corsini e con l’Unione di Costa: il progetto di estendere la Notte Rosa a Gradara, Gabicce e Pesaro è fattibile e percorribile, magari sperimentalmente nel 2015 per poi consolidarsi l’anno prossimo”.

A giudizio di Gnassi “abbiamo davanti questa possibilità: rimarcare la centralità di territori omogenei, dalla fortissima vocazione all’accoglienza, che già collaborano su programmi turistici e culturali di eccellenza (penso alle Terre di Piero della Francesca), attraverso la condivisione degli obiettivi di quello che, senza dubbio, è il punto più alto e spettacolare dell’estate italiana. Qui - chiosa - non si tratta più di curare il proprio orticello, ma semmai di allargarlo fino a farlo crescere e diventare foresta”.