Università di Urbino, è morto il prof Nunzio Penna

In lutto l'Ateneo di Urbino; era un grande esperto di biologia marina. Aveva 80 anni

Il professor Nunzio Penna, morto a 80 anni

Il professor Nunzio Penna, morto a 80 anni

Urbino, 7 agosto 2018 - In lutto l'ateneo di Urbino. Si è spento ieri a Pesaro il professor Nunzio Penna, dopo una carriera trascorsa all’Università di Urbino prima come chimico alla Facoltà di Farmacia per dedicarsi poi alle ricerche sulla biologia marina all’interno del Dipartimento di Scienze Biomolecolari dell’Ateneo.

Aveva 80 anni, lascia la moglie Ida e i figli Antonella e Luca (il funerale sarà domani, mercoledì 8 agosto, alle ore 10,30 nella chiesa parrocchiale di Soria a Pesaro).

«Quella di Nunzio Penna è stata una vita professionale contraddistinta dalla lungimiranza e dalla passione verso le scienze ambientali» ricorda il rettore dell’università Vilberto Stocchi «fin dai tempi del boom economico, un periodo decisamente poco attento alle tematiche dell’ambiente, tanto che la plastica era persino considerata un prodotto ecologico. La sua capacità di sensibilizzazione nei confronti dell’opinione pubblica e di stimolo verso la politica anche nazionale ad azioni di tutela dell’ambiente, in particolare quello marino, posero allora l’Università di Urbino all’avanguardia e all’attenzione internazionale nello studio di queste discipline. Al suo lavoro di ricerca devono essere grate anche le nostre coste e l’economia locale, perché se oggi città come Cattolica e altre possono fregiarsi della bandiera blu è grazie anche agli studi di Nunzio Penna».

Per il collega Mauro Magnani, prorettore allo sviluppo dell’ateneo feltresco «fu solo per la sua determinazione e perseveranza nel ribadire quanto fosse necessario porre attenzione all’ambiente, che alla fine degli anni ’80 l’allora preside Fornaini e il rettore Carlo Bo si convinsero a creare il Centro di Biologia Ambientale. Penna era un uomo apparentemente schivo e riservato ma in realtà generoso, cordiale e sempre pieno di iniziative: ricordo che durante l’inverno teneva corsi per docenti delle scuole che poi in primavera ed estate accompagnava nell’aree protette, nelle riserve naturali e nei parchi marini. Un’attività che svolgeva con scrupolosa attenzione e precisione organizzativa. Si vedeva che lo faceva con passione».

Del resto le pubblicazioni nelle quali Penna si distinse in modo particolare furono proprio quelle dedicate al ruolo dei carboidrati o di altre sostanze nello sviluppo di fenomeni prodottisi periodicamente nel Mare Adriatico come la mucillagine o la proliferazione di microorganismi superficiali. Eventi legati anche alla cronaca in quanto nei primi anni ’90 avevano rischiato di mettere al tappeto l’intera economia turistica della riviera adriatica romagnola e marchigiana.