’Nuova scuola’, svolta epocale dopo 43 anni

La gestione è passata a una onlus di Firenze: interamente sostituito il vecchio cda. "C’è condivisione del progetto e capacità di sostenerlo"

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di Benedetta Iacomucci

Svolta epocale per la Nuova Scuola, l’istituto paritario di viale Napoli nato in seno al movimento di Comunione e Liberazione. La gestione dell’istituto scolastico, fondato 43 anni fa a Pesaro da Daniela Tagliatesta Careri, è passata di mano. Nell’assemblea dei soci svoltasi lunedì scorso, è stato formalizzato il passaggio della gestione ai rappresentanti di una cooperativa di Firenze che si occupa già di decine di scuole cattoliche, non solo di Cl ma di diverse vocazioni e identità. La cooperativa ’La Nuova Scuola’ resta, ma cambieranno gli esponenti nel cda (prima c’erano Giorgio Maniscalco, Marco Careri e Daniela Tagliatesta), che comunque accompagneranno il passaggio, "con il nostro supporto relazionale, culturale, ma senza responsabilità di controllo, che alla nostra età – dice Marco Careri – era un impegno molto oneroso". Non cambierà nulla per i dipendenti e i ragazzi, così come resterà intatta l’offerta formativa.

"Perché la creatura sia propria a un certo punto bisogna lasciarla andare – prosegue Careri, che con la moglie Daniela ha condiviso ogni passo di questa esperienza ultraquarantennale –: abbiamo trovato queste persone, che sostengono il progetto educativo, hanno capacità di investimento e capitalizzazione e il nostro stesso fuoco degli inizi. Noi rimarremo come soci, insieme ad altri 78". C’è solo una punta di rammarico nel non essere riusciti a individuare un soggetto locale: "Abbiamo cercato tanto, ma a un certo punto ci siamo scontrati con la realtà. Gestire una struttura scolastica non è semplice, non ci si regge solo con le rette. Abbiamo avuto il sostegno della Cei, del governo e siamo sempre riusciti ad andare incontro ad ogni famiglia. La nostra non è una scuola in cui chi non ha soldi viene cacciato, ma una scuola che mette al centro la persona. E in questo tempo segnato dal covid, la domanda è esplosa. Perché il virus ha svelato che l’istituzione non può vivere di soli schemi, ma deve mettere al centro le persone. Per questo le famiglie che si rivolgono a noi non cercano un percorso religioso, ideologico, ma un percorso umano".

A capo di questa onlus fiorentina è Leonardo Alessi, molto noto nell’ambito dell’educazione. Una realtà, quella toscana, che si è impegnata a proseguire nel solco di chi li ha preceduti, perché proviene dalla stessa esperienza di Comunione e liberazione. "Penso che la nostra – conclude Careri – sia stata una scelta giusta, che anche altre scuole paritarie e cattoliche della città dovrebbero seguire. Anche per evitare, come troppo spesso accade, di scomparire".