Nuovo ospedale di Muraglia Sì all’accordo, ma la Lega si spacca

Voto travagliato: 3 consiglieri su 5 della pattuglia salviniana escono dall’aula per non partecipare. Bellucci e Mattioli sui problemi della riorganizzazione. "Un problema spezzettare psichiatria su 5 sedi"

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Venticinque favorevoli, nessun contrario, nessun astenuto. All’unanimità, ieri, in Consiglio comunale è passato l’accordo di programma Regione, Comune e l’Azienda ospedali Marche nord sulla riorganizzazione dei servizi sanitari in vista della realizzazione del nuovo ospedale a Muraglia. Però sulla parola assenti s’è giocata la spaccatura del gruppo Lega in Consiglio comunale: ogni consigliere ha preferito votare secondo coscienza. Quindi hanno votato favorevole Dario Andreolli e Roberto Biagiotti. A non votare, uscendo dall’aula, risultando quindi assente, nonostante la dichiarazione di voto fatta 5 minuti prima, è stato Giovanni Dallasta. Stesso comportamento senza però alcuna dichiarazione in aula, prima di uscire, è stata degli altri due consiglieri Lega Andrea Marchionni e Francesco Totaro.

Quindi su 8 assenti alla votazione riguardo l’accordo di programma oltre ai leghisti citati (Dallasta, Totaro e Marchionni) sono stati: il sindaco Matteo Ricci, il quale dopo l’intervento, si è ritirato in casa a causa dell’innalzamento a 38 gradi della febbre generatagli dall’aver contratto il Covid; Blasi, Conti e Rossi (assenti per questioni personali); Lisetta Sperindei, anche lei uscita dall’aula. "Il passaggio in Consiglio non era necessario, bastava il passaggio in Giunta, pertanto la Lega ha lasciato liberi i propri consiglieri di votare o non votare – spiega Dallasta –. Io, Totaro e Marchionni non abbiamo votato in quanto l’accordo è stato stipulato dalla giunta e non dai consiglieri".

In pratica la questione tecnica tirata in ballo è stata "l’interpretazione estensiva delle competenze del Consiglio comunale su un provvedimento su cui sarebbe bastato l’avallo della giunta". Giulia Marchionni (Prima c’è Pesaro), ha preso la palla al balzo: "Speriamo di poter votare anche su altre questioni di stretta competenza della giunta come il San Benedetto", mentre Dallasta è uscito, contrariato dal fatto di non poter emendare l’atto. Affermazione smentita dal presidente Marco Perugini: "l’atto può essere emendato, ma attenzione: una volta emendato dovrebbe essere nuovamente votato dagli altri enti". A buon intenditor poche parole: se non vogliamo perdere ulteriore tempo... Tanto che chi ha votato a favore della Lega ha detto: "Dopo decenni di parole e promesse la Giunta Acquaroli in pochi mesi ha dato vita a un accordo serio, sostenibile con fondi pubblici, con date e certezze – ha detto Andreolli –. Ora avanti con velocità per il nuovo ospedale, per la modifica della legge 13 e per un nuovo Piano socio-sanitario". Interessanti sono stati gli interventi di Bellucci e Mattioli del Pd, i quali, senza creare ostacoli all’iter (interpretazione contestata da Prima c’è Pesaro) hanno comunque posto l’accento sulle criticità dell’accordo, auspicando una revisione migliorativa della riorganizzazione prevista, nero su bianco: prima su tutte la dislocazione su quattro sedi del servizio di salute mentale, recependo le perplessità espresse dalle associazioni sindacali dei lavoratori.

Solidea Vitali Rosati