Nuovo ospedale, ecco i numeri e la roadmap "A Muraglia 400 posti letto entro il 2027"

Firmato l’accordo tra Regione, Comune, Asur e Azienda ospedaliera. L’avvio dei lavori potrebbe scattare entro dicembre 2024. Ma sono già lievitati i costi: da 150 a 170 milioni. Quanto a Fano confermati i 16 milioni per il nuovo Pronto soccorso e 5,5 per l’hospice

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Dalla firma di ieri, inizia il count down per la costruzione del nuovo ospedale di Pesaro. L’impegno che Regione, Comune, Asur Marche e Azienda Ospedali Marche Nord si sono presi firmando, in sala rossa, il protocollo d’intesa tra enti, è quello di partire con i lavori entro il 2024 e finirli – "burocrazia permettendo", come ha detto il presidente della Regione, Francesco Acquaroli – entro dicembre 2027. Sempre ieri è emerso, però che l’ospedale, ancora sulla carta, costerà di più. Rispetto al masterplan di edilizia sanitaria e ospedaliera elaborato dall’assessorato di Francesco Baldelli, a luglio 2021, i costi legati all’aumento dei prezzi ha fatto crescere la spesa di 20 milioni di euro: l’assessore ha confermato che l’ospedale di Pesaro costerà inorno ai 170milioni di euro e non più 150.

"Dei 20 milioni di euro in più abbiamo già la copertura finanziaria" ha detto il governatore Acquaroli. Nella conta ci sono i noti 104 milioni di euro dati dallo Stato e i 50 milioni della Regione. Per coprire l’aumento prezzi, dell’ordine del 20%, la Regione ricorrerà anche al Fondo Por Fesr. Al governatore Acquaroli abbiamo chiesto se l’atto firmato è stato un altro tassello del lunghissimo mosaico o se si tratta di una svolta nella procedura di avvio ai lavori. Acquaroli ha confermato: "E’ un punto di intesa fondamentale per la realizzazione del nuovo ospedale. Ad agire, in questo momento sono due enti territorali e due aziende sanitarie: quindi stabilire chi fa cosa e in quali tempi, nei modi dovuti è assolutamente prioritario". Accanto a lui il sindaco Matteo Ricci e il vicesindaco Daniele Vimini, assolutamente sorridenti. Con loro il vicepresidente della Regione, neoeletto deputato Mirco Carloni e l’assessore Stefano Aguzzi. "Dopo decenni – è stato il commento di Baldelli – è la giunta Acquaroli a dare avvio alla riqualificazione complessiva, dal punto di vista strutturale, della sanità del capoluogo di provincia. Sarà una struttura tecnologicamente avanzata con consumo di energia quasi zero (nZeb)". L’assessore Filippo Saltamartini va nello specifico: "L’ospedale di Pesaro, con 400 posti letto, sarà grande: non lo limiteremo alle necessità solo dei pesaresi, ma guarderemo aldilà. Dopo 20 anni di attesa, una delle province più popolose e più ricche della regione chiedeva una risposta, questa è venuta nella cooperazione istituzionale".

Come saranno organizzati i due presidi di Pesaro e Fano? Le unità operative saranno integrate o duplicate nei due ospedali?

"Contrariamente a quello che si dice – spiega Saltamartini –, azienda o non azienda, Marche Nord sarà potenziata perché avrà anche il territorio. Non ci saranno duplicazioni: non ci saranno quelle situazioni per cui abbiamo due uffici omologhi nella stessa provincia. Mi riferisco agli uffici per l’amministrazione del personale e simili. Razionalizzando, dal risparmio di risorse, verranno investimenti sul personale infermieristico e medico. Opereremo una ottimizzazione progressiva dei vari settori. Nessun taglio drastico, ma il piano sanitario prevede un riassorbimento di unità operative uguali con forme morbide quali i pensionamenti. Tutti e tre gli ospedali – Pesaro, Fano e Urbino – sono di primo livello. In questo contesto dovremo garantire una funzionalità importante. Pesaro è di primo livello ma ha specializzazione di secondo livello che noi intendiamo potenziare. Non vogliamo toglierle proprio perché l’obiettivo è di garantire i processi di mobilità. Dobbiamo dare ai pesaresi tutti quei servizi che altrimenti vanno a cercare a Ravenna o a Rimini". Per l’ospedale di Fano, la giunta Acquaroli ha ricordato i 16 milioni stanziati dal Pnrr per nuovo Pronto soccorso, Terapia intensiva e semintensiva, sala operatoria e diagnostica. E altri 5,5 milioni di euro per l’hospice pediatrico.

Solidea Vitali Rosati