REDAZIONE PESARO

Nuovo ospedale: ruspe sì o no?. Adesso il Pd non vuole farle partire. Il centrodestra prova a tirare dritto

E’ duello sulle demolizioni annunciate a Muraglia in vista del maxi progetto: dovrebbero iniziare a breve. Ma le elezioni regionali all’orizzonte condizionano tutto. Ed esplode la polemica politica sui lavori . .

E’ duello sulle demolizioni annunciate a Muraglia in vista del maxi progetto: dovrebbero iniziare a breve. Ma le elezioni regionali all’orizzonte condizionano tutto. Ed esplode la polemica politica sui lavori . .

E’ duello sulle demolizioni annunciate a Muraglia in vista del maxi progetto: dovrebbero iniziare a breve. Ma le elezioni regionali all’orizzonte condizionano tutto. Ed esplode la polemica politica sui lavori . .

Demolire o non demolire? Questo è il problema. Il braccio di ferro sull’ospedale, andato in scena l’altra sera in Consiglio comunale, ha reso evidente quanto si sospettava già da tempo. Ovvero che il Comune di Pesaro, che ha in mano le autorizzazioni per far partire le demolizioni a Muraglia, dopo aver per primo invocato celerità, si ritrova ora a frenare, soffocando l’entusiasmo della narrazione del centrodestra, che punta a presentarsi al voto di settembre con il casco già in testa e le macerie sotto i piedi. Se alla base di questo ’indugio’ ci siano motivazioni politiche o tecniche, dipende dal giudizio di chi osserva.

Il centrosinistra parla di una "fretta immotivata", dato che al momento le tempistiche appaiono ancora dilatate: si conta di arrivare alla gara entro la fine dell’anno, ma è più probabile che si vada a finire ai primi mesi del 2026. A quel punto ci vorranno altri mesi per arrivare all’aggiudicazione, e i lavori potrebbero iniziare – salvo ricorsi – a metà del prossimo anno. Questo almeno è quanto affermato dal presidente Acquaroli e dall’assessore all’Edilizia ospedaliera Francesco Baldelli durante la presentazione del progetto il 14 maggio scorso, al teatro Sperimentale. E cosa succederebbe, si chiede ancora il centrosinistra, se durante le demolizioni emergessero problemi di natura tecnica, archeologica, geologica? E perché smobilitare in fretta e furia la Cittadella della salute, con i suoi cento utenti, se prima di un anno – ma forse anche due – non partirà il cantiere per la realizzazione?

Altro discorso sono le valutazioni politiche. E’ chiaro che non fa piacere al centrosinistra arrivare al voto delle Regionali con un cantiere comunque partito, e il progetto di un nuovo ospedale atteso da decenni che finalmente prende forma per merito di altri. Biancani ha dichiarato che la pratica per l’autorizzazione alle demolizioni "non galleggerà negli uffici", rigettando ogni sospetto di ostruzionismo. Ma di fatto, quanto andato in scena martedì scorso in Consiglio comunale sembra descrivere un intendimento diverso.

In pratica quello che è andato in scena in Consiglio comunale è la plastica rappresentazione di una sanità schiacciata dall’urgenza di capitalizzare un risultato elettorale. Da entrambe le parti. Osserva Dario Andreolli, consigliere della Lega: "La discussione sul nuovo ospedale di Pesaro ha messo in luce, ancora una volta, tutta l’irresponsabilità della maggioranza guidata dal Pd. In aula, anziché affrontare con serietà l’investimento di edilizia sanitaria più importante della storia delle Marche, abbiamo assistito a uno spettacolo grottesco: ostruzionismo, accuse generiche, date inventate ed allarmismo sui reparti da trasferire. Addirittura con riferimenti alla magistratura. Accuse gravi che, al posto di motivare, la maggioranza ha provato maldestramente a cancellare dal testo all’ultimo momento rendendosi conto dell’assurdità di quanto scritto".

"Il Pd – ancora Andreolli – continua ad aggrappaesi con nostalgia al progetto fallimentare dell’ospedale unico provinciale e del project financing. Chi ha scelto a suo tempo il sito di Muraglia, consapevole delle criticità legate allo spostamento dell’esistente, oggi non può permettersi di fare la morale a nessuno solo per interessi elettorali. Serve, al contrario, pragmatismo per individuare le soluzioni migliori, come è avvenuto con il recente trasferimento della Rsa Tomasello nei locali di Casa Roverella, a Santa Colomba. Basta con l’ostruzionismo per interessi elettorali".

Benedetta Iacomucci