ANTONELLA MARCHIONNI
Cronaca

Occupazione da 3 mesi e sgombero: ex studio dentistico trasformato in casa-tugurio

Pesaro: carabinieri e polizia locale in via Gavardini, a pochi metri dall’Anagrafe. Denunciati due tunisini che vivevano in quei locali con una terza persona

Occupazione da 3 mesi e sgombero: ex studio dentistico trasformato in casa-tugurio

Pesaro, 5 giugno 2025 – Da tre mesi si erano abituati a chiamarla casa. Avevano occupato un ex studio odontotecnico nel cuore elegante del centro storico ma ieri mattina carabinieri e polizia locale hanno fatto un blitz in via Gavardini, al piano terra del civico 27/29, denunciando due giovani tunisini di 23 e 24 anni, che lo avevano occupato abusivamente. I due abitavano lì da marzo insieme a un terzo connazionale che non è stato identificato. Sono rimasti invisibili e sottotraccia per tre mesi, circondati dai simboli del potere, della cultura e dell’identità cittadina. Nessuno li vedeva. Fuori la città vetrina. Dentro il lato che non si vuole mostrare. L’intervento è scattato intorno alle 10, dopo una segnalazione arrivata verosimilmente da un residente che aveva notato movimenti sospetti nello stabile. I locali occupati al piano terra si trovano paradossalmente accanto all’ufficio Anagrafe, dove si certificano residenze, identità e appartenenze e a una manciata di metri dall’assessorato ai servizi sociali.

I due tunisini che avevano occupato l’ex studio dentistico e le condizioni disastrose dei dei locali utilizzati
I due tunisini che avevano occupato l’ex studio dentistico e le condizioni disastrose dei dei locali utilizzati

Ieri pomeriggio i due giovani tunisini si trovavano ancora all’interno di quei locali di cui, tre mesi fa, hanno forzato l’ingresso rompendo le inferriate. Una volta dentro avevano adattato quello spazio come possibile, trasformandolo in un rifugio di fortuna. I due, di 23 e 24 anni, entrambi tunisini e in regola con i documenti, non hanno opposto resistenza e sono stati portati in caserma per l’identificazione. A loro carico è scattata la denuncia per occupazione abusiva e nel pomeriggio di ieri hanno preparato le loro cose in tutta fretta, riponendo vestiti e oggetti personali in valigie e borsoni per cercare una nuova sistemazione. Ieri pomeriggio abbiamo bussato a quella porta a vetri che da accesso a quella che, per tre mesi, è stata la casa di Amine Mansouri e Khairi Nouri, i due occupanti denunciati. Ci hanno mentre preparavano le valigie per andarsene alla ricerca di un altro posto in cui passare la notte.

La porta dà accesso a un atrio sporco e maleodorante, con alcuni vestiti messi a stendere vicino alla finestra. In tutto l’ambiente c’era un pavimento completamente ricoperto di polvere umida che, a camminarci sopra, era come appoggiare i piedi su una moquette. Da quello si accede a un corridoio in cui avevano ricavato un piccolo spazio adibito a cucina con un piccolo fornelletto da campeggio con accanto una padella e i resti di un pranzo erano ancora appoggiati in quella che una volta era una scrivania dello studio dentistico. Poco più avanti, in un’altra piccola stanza accanto alla finestra del piano terra c’erano due materassi: uno appoggiato su una rete e l’altro a terra, sopra dei cartoni per proteggerlo dall’umidità. Vestiti, giubbotti e prodotti per l’igiene erano sistemati dove capita. In un’altra stanza più interna c’era un’altra rete con un materasso, dove dormiva il terzo ragazzo non identificato. Da questa seconda stanza, nella parte più interna, un piccolo bagno.

Ovviamente senza acqua corrente. Nella stanza del terzo ragazzo le valigie erano già pronte sul letto, un cappellino per il sole appeso in attesa che il proprietario le venisse a prendere per andare da qualche altra parte, ovunque sia.