
Provvedimento nei confronti di della Delpa srl, ditta di verniciatura. Messi i sigilli a un’area di 465 metri quadrati. Denunciato il rappresentante legale.
Hanno trovato 564 tonnellate di rifiuti, anche pericolosi, lasciati a cielo aperto e a contatto con il suolo. E’ il maxi-sequestro disposto dal comando provinciale della Guardia di Finanza nei confronti della Delpa srl, ditta di verniciatura di Montelabbate (in via Mengaroni) dove sono stati messi i sigilli a un’area di 465 metri quadrati. Il rappresentante legale dell’azienda è stato denunciato per gestione di rifiuti non autorizzata e rischia la pena dell’arresto da sei mesi a due anni e un’ammenda fino a ventiseimila euro.
La ditta rischia invece una sanzione amministrativa che potrebbe sfiorare i 400mila euro. Ora il titolare dovrà provvedere allo smaltimento nel rispetto di specifiche prescrizioni. Le fiamme gialle di Pesaro e Urbino, nell’ambito di un’attività di polizia ambientale condotta insieme al reparto operativo aeronavale di Ancona e con l’ausilio dell’Arpam, hanno scoperto una piccola discarica in cui risultavano stoccati rifiuti speciali classificati come pericolosi e non. L’indagine è stata condotta dai militari del Nucleo e della stazione navale di Ancona, nel corso dell’attività di monitoraggio degli insediamenti industriali del territorio. I rifiuti abbandonati sono scarti della lavorazione, vernici, solventi e residui della lavorazione da sabbiatura. I rifiuti sono correlati al ciclo di produzione aziendale e avrebbero dovuto essere smaltiti tramite soggetti autorizzati. E invece erano stati lasciati lì, esposti agli agenti atmosferici, al caldo estivo e alle piogge, a contatto con il suolo e con il rischio di contaminare l’ambiente circostante. Alcuni rifiuti, secondo gli inquirenti, erano lì da almeno 3 o 4 anni, lasciati all’interno del perimetro dell’azienda in evidente stato di abbandono. I militari sono entrati in azienda, ipotizzando che sia avvenuto in violazione delle disposizioni in materia ambientali lo stoccaggio di fusti contenenti vernici e solventi, materiale ferroso, scarti di legno, big-bag danneggiati con residui di polvere di sabbiatura e altro materiale in plastica.
L’area è tuttora sequestrata ma l’azienda è al momento in funzione. Sempre il Comune di Montelabbate era stato al centro, nel 2020, di un’inchiesta della direzione distrettuale antimafia di Ancona su un presunto traffico illecito di rifiuti e reati fiscali. L’indagine dei carabinieri, di cui si sta svolgendo la fase processuale dinanzi al giudice monocratico di Pesaro, era nata dalla segnalazione di una moglie, comproprietaria insieme al marito di un terreno. La donna si era insospettita dopo aver visto spuntare tra la vegetazione una collinetta centinaia di balle di scarti dell’industria tessile.
Antonella Marchionni