Omicidio a Fano: 23enne uccisa dal marito, era fuggita dalla guerra in Ucraina

L'uomo arrestato alla stazione di Bologna, lei lo aveva già denunciato. Lascia un bimbo di 2 anni. I titolari del ristorante dove lavorava: "Siamo sconvolti"

Pesaro, 14 novembre 2022 - E' stato fermato alla stazione di Bologna e arrestato per omicidio mentre tentava di fuggire, il marito di Anastasia Alashri, la giovane di 23 anni  ucraina scomparsa e ritrovata questa mattina uccisa a coltellate a Fano. La giovane, che era madre di un bambino di due anni e faceva la cameriera all'Osteria Dalla Peppa di Fano, di proprietà della famiglia del deputato, ex assessore regionale Mirco Carloni, è stata trovata morta questa notte nella campagna fanese, chiusa in un trolley (video). E' stata uccisa con almeno 3 coltellate, inferte in varie parti del corpo: al collo e al torace (foto).

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Anastasia, 23 anni, uccisa dal marito, arrestato in stazione a Bologna
Anastasia, 23 anni, uccisa dal marito, arrestato in stazione a Bologna

Inadini scattate immediatamente (video). Il corpo è stato trovato in campagna, zona Belgatto, dai carabinieri e dai vigili del fuoco, pare all'interno di un trolley. Il coltello è stato ritrovato in via del Fiume, lontano dal luogo del ritrovamento. L'uomo arrestato 42 anni, un pasticciere con doppia nazionalità ucraina ed egiziana, è stato fermato alla stazione centrale di Bologna mentre tentava di scappare. Le indagini sono in corso.

La scomparsa della giovanissima cameriera era stata denunciata ieri sera dai colleghi dell'osteria La Peppa di Fano dove lavorava: pare che la donna fosse tornata dal marito che aveva appena lasciato, pare, a prendere le sue cose.

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Anastasia, uccisa a 23 anni a Pesaro
Anastasia, uccisa a 23 anni a Pesaro

Martina Carloni, la sorella del deputato Mirco Carloni, titolare del ristorante L’Osteria dalla Peppa di Fano, dove la ragazza lavorava, ha espresso sgomento e profonde condoglianze per la tragedia. "Abbiamo appreso del decesso di Anastasia Alashiri che lavorava dallo scorso maggio come cameriera nel nostro locale a Fano. La notizia ci ha sconvolto, la ragazza era molto brava e dimostrava grande dedizione per il suo lavoro. Sappiamo che dava lezioni di pianoforte nel tempo libero perchè era la sua grande passione. Esprimo a nome mio, della mia famiglia e dei dipendenti le nostre piu sentite condoglianze rimarrà sempre nei nostri cuori".

La denuncia di scomparsa dell'amico

A seguito della denuncia di scomparsa di Anastasiia, sporta nella tarda mattinata di ieri 13 novembre, da un suo amico e collega alla stazione dei carabinieri di Fano, è iniziata un’intensa attività di ricerca protrattasi fino alle prime ore del mattino di oggi.

Martina Carloni titola del osteria la Peppa di Fano dove lavorava la vittima
Martina Carloni titola del osteria la Peppa di Fano dove lavorava la vittima

Anastasia, profuga ucraina con la famiglia

La donna, profuga ucraina, era giunta a Fano nel mese di marzo, fuggita da Kiev a seguito degli eventi bellici, con il marito di origini egiziane, classe 1980, e al figlio della coppia di 2 anni.

I litigi e la volontà di separarsi

Negli ultimi mesi, però, a causa dell’elevata conflittualità del rapporto, Anastasia aveva manifestato la volontà di separarsi. La situazione è andata deteriorandosi sempre più, fino allo scorso 11 novembre, quando la giovane ragazza ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri e denunciare le vessazioni a cui suo marito da tempo la sottoponeva. Tale stato di cose aveva anche indotto la donna ad abbandonare l’abitazione e a rifugiarsi presso l’abitazione di un suo amico e collega di lavoro.

Era tornata a casa per prendere i suoi effetti personali

Nella mattinata di ieri, Anastasia aveva deciso di ritornare a casa sua per prelevare degli effetti personali: qui ha incrociato l'uomo con cui evidentemente si è innescato l’ennesimo, acceso  diverbio. Da quel momento si sono perse le tracce della ragazza, al punto che il suo amico, preoccupato, ha deciso di rivolgersi ai Carabinieri e denunciare l’accaduto.

Le ricerche e il fermo a Bologna

Immediatamente sono state avviate le attività di Polizia Giudiziaria coordinate dalla Procura della Repubblica di Pesaro, che hanno visto impegnati i militari del Nucleo Investigativo di Pesaro-Urbino e della Compagnia di Fano che hanno consentito di rintracciare il presunto responsabile dei maltrattamenti, alla Stazione ferroviaria di Bologna – mentre verosimilmente tentava di allontanarsi dal territorio nazionale - e di sottoporlo a fermo di indiziato di delitto per il reato di maltrattamenti in famiglia, misura al vaglio dell’autorità giudiziaia felsinea. In tale fase assai preziosa la collaborazione dei colleghi del Nucleo Investigativo e della Polfer di Bologna, questi ultimi coinvolti, su precisa indicazione dei militari, nel controllo dell’indagato e consegna agli operanti.

A seguito di tali eventi, l’indagato ha fornito elementi che hanno consentito il ritrovamento del cadavere in un’area rurale del comune di Fano e di una borsa con degli indumenti da donna e due armi bianche che potrebbero avere attinenza con l’evento. Alla luce dei nuovi elementi raccolti la Procura della Repubblica di Pesaro ha emesso immediatamente decreto di fermo per il reato di omicidio che è stato notificato all’indagato presso il Comando Provinciale dei carabinieri di Bologna, che è stato poi portato alla casa Circondariale di Bologna a disposizione del competente Giudice. In sequestro l’abitazione dell’indagato e il veicolo in uso ove sono in corso ulteriori accertamenti di natura scientifica volti all’acquisizione di eventuali ulteriori elementi utili a ricostruire il grave fatto di sangue.