Omicidio Pesaro, il procuratore. "Proteggere meglio i collaboratori di giustizia"

Il monito del pg Sottani dopo il delitto di Natale

Il procuratore generale della Corte di Appello di Ancona, Sergio Sottani

Il procuratore generale della Corte di Appello di Ancona, Sergio Sottani

Pesaro, 14 febbraio 2019 - «Questa è una regione che ha molti collaboratori di giustizia. Non sono per ridurre la loro presenza. Anzi. Sono fondamentali alla lotta contro la mafia. Però chiedo solo che siano alzati i livelli di attenzione in realtà che non sono abituate a certi fenomeni». Così il procuratore generale della Corte d’Appello di Ancona, Sergio Sottani, al convegno sulle «criminalità organizzate nelle Marche» che si è tenuto ieri sera nella sala del consiglio provinciale Pierangeli. Sala gremita soprattutto da tanti esponenti delle varie forze dell’ordine, magistrati della Procura e del Tribunale di Pesaro, avvocati, commercialisti. 

«Un evento traumatico per tutta la regione e non solo per la città» ha detto Sottani riferendosi all’omicidio di Natale di Pesaro in cui ha perso la vita Marcello Bruzzese, il 51enne che viveva sotto programma di protezione in città perché fratello di un collaboratore di giustizia. I sicari lo hanno ucciso con venti colpi di pistola mentre parcheggiava l’auto nel garage sotto casa in via Bovio, in pieno centro. «I cittadini sono venuti spontaneamente a dare la propria collaborazione, a segnalare, a dire quello che potevano aver visto.

«E’ stata una reazione molto positiva» ha detto nel suo intervento il procuratore della Repubblica di Pesaro, Cristina Tedeschini. Il procuratore generale Sottani ha aggiunto: «Ormai è molto difficile distinguere tra mercato legale e illegale. Il punto è fare controlli». Sorvegliato speciale, anche il settore degli appalti e della ricostruzione: «La mafia ha consenso sociale perché da lavoro – ha proseguito Sottani – ma noi il lavoro in questa regione ce lo vogliamo dare da soli. Fare attenzione e controlli, non significa punire chi lavora». «E comunque – ha concluso il procuratore generale di Ancona - il primo antidoto alla mafia è la cultura della legalità».

Il procuratore della Repubblica di Ancona Monica Garulli, ha invece fatto il punto sulla carenza di organico degli uffici giudiziari: «Abbiamo il 40 per cento in meno di personale. Come facciamo a far fronte alla criminalità con queste risorse? Senza mezzi, il nostro lavoro diventa frustrante». Poi ha messo l’accento sulla «vulnerabilità delle imprese in crisi», facili prede per la criminalità organizzata. Il sostituto procuratore Valeria Cigliola, in rappresentanza dell’Anm locale, organizzatore del convegno insieme con Primavera della legalità, Antimafia e Provincia di Pesaro e Urbino, ha ricordato il grande impegno del comune di Isola del Piano nel gestire come amministrazione pubblica un bene confiscato alla criminalità organizzata. «Difficile è confiscare i beni alla criminalità – ha spiegato Cigliola – ma ancora più difficile è gestirli. E invece a Isola del Piano è stata creata la biblioteca della legalità o la fattoria della legalità, luoghi di incontro e informazione». Al termine dell’incontro, l’avvocato Ramona Bizzarri ha illustrato le varie indagini che provano la presenza delle infiltrazioni anche nel nostro territorio.