Omicidio Pesaro, il drammatico appello delle figlie dei Cegolea. "Siamo sole, aiutateci"

Il dolore di Nadia affidato a un post su Facebook. Svolte le autopsie: Maria morta per soffocamento

Delitto di via Chiaramonti, nel riquadro Nadia Cegolea, la figlia 23enne dei coniugi morti

Delitto di via Chiaramonti, nel riquadro Nadia Cegolea, la figlia 23enne dei coniugi morti

Pesaro, 14 agosto 2019 - Drammatico appello delle figlie dei coniugi Cegolea sui social, rimaste senza genitori. Perché in una tragica domenica di agosto, in via Chiaramonti (foto) il padre ha ammazzato la moglie, e loro madre, e poi si è tolto la vita. Un dolore immenso affidato a un post su Facebook dal profilo di Nadejda Cegolea, che a Pesaro chiamano tutti Nadia, la figlia maggiore, 23 anni. 

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"E' difficile credere che non hai più genitori, che nessuno si prenda cura di te - si legge nel post -, non avere più consigli da genitore... Da 2 giorni siamo sole al mondo, siamo rimaste 2 sorelle che per tutta la vita sentiranno il vuoto nell'anima, questo dolore che nessuno e nessuno potrà mai risolvere. Ma Dio è con noi e lui si prende sempre cura, non ho parole per descrivere tutta la situazione che è successa nella mia famiglia. Ma ci sono tante brave persone che vogliono aiutarci con il sostegno, con un consiglio o finanziario. Abbiamo bisogno di aiuto, perché non ho il diritto di chiedere niente a nessuno ma non ho altro modo. Grazie mille a tutti con tutto il mio cuore, e grazie a tutti quelli che sono con me ora perché ho molto sostegno da parte dei parenti e degli amici e grazie a Dorothy sono forte e sarò sempre così difficile da non combattere sempre. Vi prego con tutto il mio cuore e la mia anima è distrutta ora se avete la possibilità e riuscite ad aiutarci potete farlo". E poi sono riportati gli estremi del conto corrente a cui fare l'offerta. 

L'autopsia

Trauma cranico e soffocamento. L’autospia svolta ieri pomeriggio dal medico legale, Loredana Buscemi, sulla salma di Maria Cegolea, 42 anni e Andrei Cegolea di 47, non lascia dubbi: la donna è morta per soffocamento all'interno del bagno della sua casa di via Chiaramonti mentre lui due ore dopo per impiccamento nell'attiguo capanno degli attrezzi. Entrambi i corpi presentano lividi e ferite, segno della furiosa lite che c'è stata prima della morte. La donna ha cercato per un minuto o forse più di fermare il suo assassino ma la pressione serrata con un asciugamano su bocca e naso non le hanno lasciato scampo. Ne è scaturita anche un'emorragia dal naso e malgrado questo il marito Andrei l'ha vista rantolare e morire senza lasciare la presa. Era ossessionato dall'idea del tradimento di Maria malgrado la separazione risalente ad un anno fa, proprio per una gelosia folle e insensata dell'uomo. Il quale aveva preteso di mantenere le chiavi di casa per vedere le figlie di 15 e 23 anni, le quali domenica scorsa si trovavano in Moldavia in vacanza.

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La dottoressa Loredana Buscemi dell'istituto di medicina legale di Ancona ha confermato dunque la prima tesi: quella del soffocamento per la donna dopo esser stata in parte tramortita con una botta in testa, forse con il bidet sradicato dal marito, e quella dell'impiccamento per l'uomo. Ora il pm Giovanni Narbone, come ultimo atto, intende far eseguire un accertamento tecnico sui 4 cellulari trovati in casa. 

Ovviamente, aggiungendo altri particolari. Ad esempio, quel trauma cranico sulla testa della povera madre che sicuramente le ha provocato il suo ex marito, quando aggredendola l’ha scaraventata a terra all’interno del bagno della casa di via Chiaramonti, a Santa Veneranda, in cui lei viveva e in cui lui era entrato con chiavi proprie. Poi il soffocamento della donna: forse con un asciugamano da bidet, premutole sulla sua bocca.