Omicidio Gradara autopsia: uccisa con 7 coltellate. Ha cercato di disarmare il marito

Vito Cangini, l’omicida 80enne di Fanano, ha sopraffatto la moglie Natalia Kyrychok dopo aver vinto la sua resistenza con un fendente al cuore

Natalia Kyrychok, 61 anni, ucraina, uccisa dal marito a Fanano tra il 25 e il 26 dicembre

Natalia Kyrychok, 61 anni, ucraina, uccisa dal marito a Fanano tra il 25 e il 26 dicembre

Pesaro, 29 dicembre 2021 - "Guarda nel vuoto, è confuso, si sente a pezzi, non parla". Vito Cangini, l’80enne, originario di Sarsina, residente a Fanano di Gradara che nella notte tra il 25 e 26 dicembre ha ucciso sua moglie ucraina Natalia Kyrychok di 61 anni, sarà interrogato stamane dal gip Giacomo Gasparini per la convalida del fermo. Risponde di omicidio volontario, accusa che non nega ed anzi ha subito confermato al magistrato nella notte del 26 dicembre. Ora Cangini sembra assente nella sua cella di 5 metri per 4 a Villa Fastiggi. Lo dice il suo avvocato Simone Romano: "Ho potuto parlargli e mi è sembrato smarrito, quasi incredulo di ciò che è successo. E’ una persona incensurata e si trova a dover affrontare qualcosa di terribile che solo ora inizia a realizzare".

Omicidio di Gradara, ammazza la moglie poi dorme e mangia: "Oggi non lavora, l'ho uccisa" L’autopsia sul corpo di Natalia effettuata ieri dalla dottoressa Buscemi su incarico della procura avrebbe evidenziato almeno sette coltellate (ma potrebbero essere anche di più), una delle quali al cuore che non le ha lasciato scampo. Le altre, pur profonde, non avrebbero avuto un esito mortale se ci fosse stato un immediato soccorso. Il medico avrebbe trovato ferite anche alla schiena, al petto, ad un gamba, nella mano destra, segno inequivocabile di un tentativo da parte della donna di fermare la furia del marito armato di coltello.Natalia avrebbe cercato di afferrare la lama, tagliandosi, pensando in questo modo di riuscire a vincere la forza del marito, ma non c’è riuscita.

Quelle coltellate alla schiena stanno a significare soprattutto che potrebbe averla colpita a freddo, e non al culmine di una lite che ha sostenuto Cangini, il quale nell’interrogatorio di fronte al pm ha detto: "Siamo caduti sul tappeto, io ho trovato il coltello e gliel’ho conficcato nella pancia. L’ho colpita cinque o sei volte in più parti del corpo, anche perché mia moglie era forte e reagiva. L’ho colpita mentre era a terra, ma non so precisare esattamente le parti del corpo. Mi sembra alla schiena e al petto". Ma Vito Cangini ha affermato di aver trovato il coltello con una lama da 20 centimetri sotto il letto perché messo lì dalla moglie: "Negli ultimi tempo lei aveva paura di me e metteva il coltello sotto il letto". E ancora: "Le quattro o cinque coltellate le ho inferte una di seguito all’altra". Poi ha aggiunto: "Quando ho visto che mia moglie non respirava più, io mi sono rimesso sul letto e mi sono addormentato. Alle otto mi sono svegliato, ho preso la cagnolina e sono andato al parco. Quando sono tornato a casa verso mezzogiorno, ho chiuso la porta della camera da letto perché non volevo vedere mia moglie morta e mi sono fatto da mangaire un piatto di tortellini".

Cangini ha poi detto che intendeva separarsi e tornare in Germania dai suoi quattro figli "visto che i problemi con Natalia erano diventati insopportabili ma lei non ha voluto. E la sera, avevo bevuto vodka, prosecco e due birre perché mi preparavo a fare l’amore con lei, e poi ho bevuto anche dopo averla uccisa". Ma ora emerge che Natalia temesse qualche reazione del marito, tanto da aver dormito fuori di casa per due sere. Quella notte tra il 25 e il 26 dicembre, doveva essere il ritorno alla "normalità in tutti i sensi" salutato con l’assunzione di "viagra".

Ma al ritorno dal lavoro della donna, e il suo coricarsi per dormire ha scatenato la furia omicida dell’80enne che ha ritrattato solo sul coltello. Prima ha detto di esser andato in cucina a prenderlo, poi di averlo trovato sotto il letto. Per oggi o forse domani è atteso l’arrivo a Pesaro dalla Polonia del figlio di Natalia, avuto da un precedente matrimonio. Tra pochi giorni, la donna avrebbe ottenuto la cittadinanza italiana.