Pesaro, 12 marzo 2025 – Gli avvocati difensori chiedono che venga riconosciuta la “totale incapacità al momento del fatto”: un’assoluzione, quindi, motivata dalla non imputabilità dell’omicida. E’ la richiesta avanzata in prima istanza dai legali di Michael Alessandrini, 31 anni, reo confesso dell’omicidio del 27enne Pierpaolo Panzieri avvenuto nell’abitazione della vittima in via Gavelli.

Gli avvocati Salvatore Asole e Cosimo Damiano Cirulli hanno chiesto, in subordine, che vengano escluse le aggravanti della crudeltà, dei futili motivi e della premeditazione, che venga riconosciuta l’attenuante della semi infermità nonché concesse le attenuanti generiche. Chiedono in subordine la condanna al minimo della pena e che venga applicata in via immediata il ricovero in una Rems, cioè una struttura.
È quanto avvenuto al termine dell’udienza in corte d’assise al tribunale di Pesaro dove si è discusso questa mattina dell’uccisione, con 23 coltellate la notte del 20 febbraio 2023, del giovane Pierpaolo Panzieri. L’imputato è entrato in aula poco dopo le dieci. E’ rimasto fino al termine dell’udienza, intorno alle 15, di fianco ai propri difensori.
“La requisitoria del pubblico ministero ha lasciato insoddisfatte le aspettative di giustizia dei genitori di Pierpaolo – ha esordito l’avvocato di parte civile Paolo Biancofiore all’inizio della propria discussione -. Dal 21 gennaio 2023 i genitori e la famiglia attendono con compostezza esemplare la risposta della giustizia. Il termine omicidio è riduttivo. Discutiamo del massacro di Pierpaolo Panzieri. La sua uccisione è stata uno scempio che ha lasciato attoniti gli stessi medici legali”. Il pubblico ministero Irene Lilliu, durante l’udienza della scorsa settimana, aveva chiesto la condanna dell’imputato a 24 anni di reclusione oltre a 3 anni di ricovero in una Rems (una struttura sanitaria per l’esecuzione delle misure di sicurezza) e inoltre che venga riconosciuta l’equivalenza tra l’aggravante della crudeltà e il vizio parziale di mente riscontrato nell’imputato. Il pm aveva invece chiesto l’esclusione dell’aggravante della premeditazione e dell’aver agito per futili motivi.