Omicidio Pesaro, il papà di Pierpaolo: dolore e rabbia. "Il killer non è pazzo, non credetegli"

Pietro Panzieri: "Certo che conosco bene chi ha massacrato mio figlio, la nostra famiglia è distrutta". Oggi l’autopsia sulla vittima per chiarire la dinamica dell’aggressione mortale e il numero di colpi inferti.

Pesaro, 23 febbraio 2023 – "Sì, certo che conosco l’assassino di mio figlio. Ma non fatelo passare per pazzo, perché pazzo non è. Siamo distrutti". Il telefonino è quello di Gianmarco, il fratello di Pierpaolo, ma la voce è del padre Pietro. È lui che ha risposto ieri alla chiamata al posto del figlio. Non vuole aggiungere altro. "Chiedete al nostro avvocato". La famiglia di Pierpaolo Panzieri, il 27enne pesarese ucciso nella notte tra lunedì e martedì scorsi con 13 coltellate, nella sua casa di via Gavelli, da uno dei suoi amici di lunga data, Michael Alessandrini, 30 anni, si è già rivolta a un legale. "La famiglia di Pierpaolo è attonita, incredula – spiega il loro difensore, l’avvocato Paolo Biancofiore – ma soprattutto in questa fase, attende solo gli sviluppi delle indagini. Che proprio domani (ndr oggi per chi legge) vedranno un passaggio fondamentale: quello dell’autopsia". Questo pomeriggio, infatti, sarà eseguito l’esame sul corpo di Pierpaolo.

Esame da cui ci si aspettano importanti risultati. E soprattutto risposte a interrogativi ancora sospesi. Uno su tutti, il movente. L’autopsia è stata fissata per le 15.30 di oggi. "Non sappiamo cosa possa aver determinato un gesto simile – continua Biancofiore – I famigliari sapevano solo che Pierpaolo aveva una cena.

Lunedì sera, era a fare un aperitivo al solito posto, al Salotto di via Cavour. Poi però se ne è andato prima degli altri. Ha detto che andava a casa perché aveva una cena alle 20". La cena con l’assassino. Con il suo carnefice che, stando agli sviluppi delle indagini, è quel Michael Alessandrini, 30enne pesarese, amico di lunga data della vittima, fermato ieri in Romania, dagli agenti del posto per un controllo. Alessandrini viaggiava a bordo di una vecchia auto, quella con cui ha macinato circa 2000 chilometri per andare lontano da Pesaro. E da quello che aveva fatto. "Pierpaolo aveva molti amici – riprende il legale – tra cui lo stesso Alessandrini. Non posso ancora affermare con certezza che sia stato lui, ma diamo per scontato che quello stop in Romania è un segno molto significativo".

Anche la famiglia Panzieri sarà presente, tramite un proprio consulente, all’autopsia. Prima ci sarà il conferimento dell’incarico al medico legale Angelo Montano, il quale comincerà poi a esaminare il corpo di Pierpaolo per ricostruire l’esatta dinamica dell’omicidio, l’idoneità lesiva di ogni singolo fendente. Elementi fondamentali, ma che saranno davvero completi solo quando Alessandrini spiegherà il perché del suo gesto.