Omicidio San Lorenzo in Campo, interrogati i debitori di Sesto Grilli

Chiamate le persone che avevano avuto prestiti dal 74enne. Oggi l’autopsia

San Lorenzo in Campo, la scena dell'omicidio (Fotoprint)

San Lorenzo in Campo, la scena dell'omicidio (Fotoprint)

San Lorenzo in Campo (Pesaro e Urbino), 21 marzo 2019 - Li chiameranno in caserma uno ad uno. Per ora si comincia con i primi due. Quelli i cui nomi sono stati trovati nelle cambiali rinvenute in casa di Sesto Grilli. Poi toccherà agli altri: forse tre o quattro persone, donne comprese alcune delle quali col vizio del gioco. Sono i debitori di Sesto Grilli, quelli a cui il pensionato aveva prestato soldi perché evidentemente non potevano andare in banca. E lui offriva delle somme malgrado la sua fama di essere attentissimo alle spese: 5 o 10mila euro o forse di più, ma a quali tassi d’interesse è ancora da accertare.

Perché Sesto Grilli, 74 anni, di San Lorenzo in Campo, trovato domenica sera senza vita legato e imbavagliato (video) nella sua casa di via Roncaglia 68, aveva un giro di denaro ingente malgrado la sua pensione non superasse i 1000 euro e vivesse in una casa che sembra più una rimessa. Eppure disponeva di molto denaro che teneva in una cassaforte a doppia sicurezza posizionata dietro ad un quadro nel garage, sotto l’appartamento. E’ la zona della casa che i rapinatori diventati assassini non hanno nemmeno visto e tantomeno setacciato. Infatti non è comunicante con l’appartamento. E se anche avessero trovato la cassaforte sarebbe stato tutt’altro che facile poterla aprire. Infatti era dotata di chiave e di una combinazione numerica. I carabinieri hanno trovato le chiavi ma non sapendo la combinazione si sono rivolti ai vigili del fuoco che con una grossa mola hanno tagliato lunedì sera lo spesso strato d’acciaio. Trovando all’interno molti soldi, circa 8/10mila euro mentre altri tre o quattromila euro sono stati recuperati in varie parti della casa, infilati in buste, cartoncini, scatole delle scarpe, distribuiti tra appartamento e garage.

Indagini (Fotoprint)
Indagini (Fotoprint)

Come poteva avere Sesto Grilli tutti questi soldi in contanti? Era noto a tanti che tenesse i suoi soldi in casa ma già due anni fa aveva subìto un furto da quasi 50mila euro. Da quel momento, il pensionato ha installato la cassaforte a doppia mandata continuando a prestare dei soldi. Infatti i carabinieri hanno rinvenuto dei titoli di credito (cambiali e fotocopie di queste) che provano i prestiti forniti a diverse persone.

Le quali dovranno spiegare il tipo di rapporto economico che avevano il pensionato, perché ricorrevano a lui per avere delle disponibilità economiche e quali erano i tassi d’interesse applicati. Prima ancora di queste domande, i debitori di Grilli dovranno rispondere o spiegare dove si trovavano sabato notte ma è probabile che questo aspetto sia stato già accertato dai carabinieri. Anche le immagini registrate dalle telecamere del paese nella notte tra sabato e domenica scorsa sono state prelevate ed esaminate.

Secondo i primi accertamenti, chi ha ucciso a pugni e schiaffi Sesto Grilli non conosceva la casa. Ha rovistato tutto per poi abbandonare precipitosamente l’abitazione quando si è accorto che Grilli non respirava più. Gli assassini sapevano però una cosa: che dovevano aspettare il padrone di casa per aprire la cassaforte con i soldi. Altrimenti avrebbero agito nella sera, indisturbati, visto che il 74enne ha fatto ritorno a casa all’1.30. Invece lo hanno aspettato per farlo parlare. Ma lui ha pensato di resistere. Trovando la morte. Oggi ci sarà l’autopsia a Torrette di Ancona

ro.da.