Omicidio San Lorenzo in Campo, quattro arresti

Incastrati da video e Dna, sono accusati di aver ucciso Sesto Grilli. Il movente è quasi certamente la rapina

Omicidio San Lorenzo in Campo, Sesto Grilli e la sua casa (Fotoprint)

Omicidio San Lorenzo in Campo, Sesto Grilli e la sua casa (Fotoprint)

San Lorenzo in Campo (Pesaro e Urbino), 3 maggio 2019 - Sono stati arrrestati (video) i quattro presunti autori dell'omicidio di San Lorenzo in Campo. I carabinieri all'alba del 1° maggio li hanno individuati e catturati in un'operazione svolta tra Pesaro, San Pietro in Casale (Bologna) e Melissa (Crotone). Sono tutti originari della Calabria, ma da tempo residenti nelle Marche e in Emilia Romagna. 

Si tratta di Nino Deluca, 28enne disoccupato residente a Pesaro città da molti anni; il fratellastro Franco, 40enne disoccupato con una lunga permanenza in Germania e da poco rientrato in Italia, prima a Pesaro e poi a Melissa; Dante Lanza, 34enne e Massimiliano Caiazza, 28enne entrambi con dimora a San Pietro in Casale nonché operai in un’azienda di facchinaggio dell’interporto di Castel Maggiore (Bologna).

Sono accusati di aver ucciso Sesto Grilli, il pensionato trovato cadavere, imbavagliato e legato, nel soggiorno della sua abitazione di campagna, la notte del 17 marzo scorso. Il movente è quasi certamente la rapina. Il pm Maria Letizia Fucci ha richiesto a loro carico la custodia cautelare in carcere. L'ordinanza è stata firmata dal Gip Francesco Messina.

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Alla loro identificazione i carabinieri sono giunti attraverso una complessa indagine, fatta di accertamenti sul territorio, esami del traffico dei ponti ripetitori telefonici e della visione di ore di filmati delle telecamere di sorveglianza poste su strade e autostrade lungo il percorso fatto quella notte dai malviventi.

Indagini (Fotoprint)
Indagini (Fotoprint)

Grazie a continui pedinamenti ed escamotage i carabinieri del Nucleo Investigativo hanno avvicinato i quattro uomini e acquisito di nascosto i loro campioni biologici, da cui la sezione biologia del Ris di Roma ha potuto isolare i profili genetici per il confronto con i reperti della scena del delitto. Due profili genetici maschili ricavati dal nastro che stringeva la vittima corrispondevano al Dna di due dei fermati.

Sono fissati nelle prossime ore gli interrogatori di garanzia in carcere. Le indagini dell’Arma proseguono per chiarire i singoli ruoli dei killer.