Oncologi a confronto a Urbino dopo Chicago

Migration

Domani al Collegio Raffaello in piazza della Repubblica, a partire dalle 9,30, si terrà il Convegno internazionale “From Chicago to Urbino: update in Oncologia“, un format post-congressuale giunto alla XII edizione che prende le mosse dal congresso annuale della Società Americana di Oncologia Clinica (ASCO) il più importante nel panorama oncologico mondiale, tenutosi a Chicago dal 3 giugno al 7 giugno.

Sarà l’occasione per conoscere e discutere le ultime novità nel trattamento delle varie patologie tumorali. Lo slogan del 2022 è stato “Advancing Equitable Cancer Care Through Innovation“ (promuovere cure del cancro più eque attraverso l’innovazione) alla ricerca di nuove soluzioni che migliorino la vita di tutti coloro che sono colpiti dal cancro. E in oncologia l’innovazione può essere ricercata in diversi ambiti: nuove terapie, uso più intelligente dei trattamenti esistenti, telemedicina e altro ancora con l’impegno di abbattere le barriere all’accesso ai nuovi farmaci e rendere la cura del cancro più equa in tutto il mondo. "L’obiettivo del congresso è fornire un aggiornamento professionale post ASCO 2022" afferma il dottor Vincenzo Catalano (foto), direttore S.C. Oncologia dell’Area Vasta 1 all’Ospedale di Urbino "sul trattamento delle neoplasie a maggiore incidenza. In quest’occasione verranno presentati gli studi clinici di fase III, così come i dati delle sperimentazioni precoci con nuovi farmaci, e verranno discussi i potenziali cambiamenti nella pratica clinica quotidiana. L’occasione, inoltre, permette a tutti gli oncologi della Regione Marche di discutere le diverse opzioni terapeutiche disponibili nelle varie patologie e tutte le innovazioni presenti nella pratica clinica. Non di secondaria importanza è il fondamentale ruolo che riveste l’aggiornamento continuo dell’oncologo: sta diventando sempre più difficile da parte della classe medica la partecipazione ai congressi internazionali sia per le sedi di effettuazione molto distanti dal nostro paese con relativi alti costi, sia per le sempre più pressanti attività lavorative e contingenti legate alla situazione pandemica. Una sessione speciale sarà rivolta al ruolo dell’oncologia italiana, tra passato, presente e futuro in cui si discuterà dell’importanza della centralità della presa in carico dei pazienti oncologici da parte degli oncologi. Con la consapevolezza che curare non voglia dire semplicemente prescrivere farmaci e trattamenti, in questi anni, caratterizzati anche da grandi difficoltà legate alla pandemia che hanno inevitabilmente avuto ripercussioni sui pazienti oncologici che sono tra i più fragili, perché gli oncologi tutti non si sono mai fermati" sottolinea Catalano.

"Abbiamo continuato a lavorare in sinergia tra le nostre strutture e con gli altri specialisti in ottica multidisciplinare, ma con una visione di insieme e di strategia propria della nostra disciplina". Tiziano Mancini