Ora i contagi sono in calo: tre giorni con meno 22%

Dal 22 al 24 marzo cambia il verso a Pesaro e Urbino, frenano anche Ancona e Macerata. L’incidenza scende ma non basterà a far saltare la zona rossa

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La variante newyorkese preoccupa ma non spaventa fino in fondo. Si attende lo studio della Ecdc per capire se la variante americana è simile a quella inglese che sempre nelle Marche è stata individuata in anteprima. L’idea è di non farla dilagare come successo tra gennaio e febbraio. D’altra parte l’aver anticipato per Pesaro e Urbino la zona rossa vorrebbe dire proprio questo.

L’effetto zona rossa-arrivo della primavera fa registrare intanto uno stop alla crescita dei contagi. I dati nei primi tre giorni di questa settimana rispetto alla precedente fanno scendere in provincia la pandemia del 22%. Con 351 casi positivi dal 22 al 24 marzo contro i 452 dal 15 al 17 marzo. Un calo comune in gran parte delle Marche. Con un -29% ad Ancona e un -25,7% a Macerata. Le tre province che hanno una pressione notevolissima sugli ospedali. Mentre Ascoli Piceno per la prima volta è in controtendenza con un aumento del 13,6% e 200 casi nei primi tre giorni. I numeri non sono più da profondo rosso, ma da zona rossa ancora sì.

Non è il caso, insomma, di farsi illusioni su eventuali allentamenti delle restrizioni a breve termine, ma almeno gettando lo sguardo verso la prospettiva di aprile inoltrato, all’orizzonte la lucina comincia ad intravvedersi. Tutto, dunque, lascia pensare che questa quarta settimana si chiuda con gli esiti migliori su base mensile, dopo che nei precedenti si era ampiamente sforato il tetto di incidenza dei 250 positivi ogni 100 mila abitanti, attraverso il quale diventa automatica la classificazione nella categoria cromatica più stringente. Insomma, uno scenario in sostanziale e tangibile miglioramento, ma, appunto, pare praticamente scontato che il monitoraggio di Ministero e Istituto superiore della sanità previsto per questo pomeriggio decreti l’estensione della permanenza nella fascia rossa per l’intera regione. I numeri presi in esame dagli enti nazionali sono quelli che riguardano il periodo dal 16 al 23 marzo in cui, come riportato proprio dal sito ministeriale, l’indice della regione al plurale si attesta a quota 312 contagi in sette giorni ogni 100 mila abitanti e dunque ampiamente sopra i 250 del quorum. Se poi si aggiunge che il tasso di occupazione delle terapie Intensive è tra i più alti in assoluto d’Italia diventa inevitabile andare verso la proroga della zona rossa in scadenza domenica con estensione almeno per tutta la settimana entrante. "Grazie alle restrizioni nel pieno della terza ondata – scrive la Fondazione Gimbe – si intravedono i primi segnali di miglioramento: dopo quattro settimane consecutive si inverte il trend dei nuovi casi settimanali e si riduce l’incremento percentuale dei nuovi casi".