
Fumata bianca. Si è conclusa la conferenza di servizi che ha approvato il piano di recupero dell’Oratorio della misericordia detto delle Zoccolette. Tra i pareri favorevoli c’è anche quello della Soprintendenza delle Belle Arti. In estrema sintesi il complesso della Misericordia di via della Vetreria angolo via della Battaglia va verso la ristrutturazione. L’Ente regionale per l’abitazione pubblica (Erap), ha acquistato dal Comune per quasi 800mila euro il complesso. Il piano prevede di realizzare alloggi di edilizia residenziale pubblica per la maggior parte della superficie: circa 15 appartamenti, distribuiti tra primo e secondo tetto e sottotetto.
"Gli spazi comuni – si legge nella relazione Erap – saranno impiegati per uso socioculturale o sanitario. Col fine di renderlo fruibile alle nuove esigenze abitative, l’intervento sarà un risanamento conservativo del complesso, volto alla valorizzazione delle caratteristiche architettoniche che lo definiscono, eliminando le superfetazioni realizzate successivamente all’impianto originario e recuperando quanto più possibile l’aspetto autentico". La letttura del progetto ha scatenato, però, la levata di scudi a tutela di un bene architettonicamente significativo: "Anche noi abbiamo presentato un paio di osservazioni al piano di recupero – osserva Roberto Malini, cofondatore del Comitato civico spontaneo “Pesaro città d’arte e di cultura“ –. In sostanza abbiamo evidenziato gli stessi aspetti inseriti nella petizione che ad oggi conta circa 1.100 firme. Infatti alle 876 adesioni raccolte con la piattaforma web change.org dobbiamo aggiungere le sottoscrizioni su carta".
Quale è stato lo scopo della petizione?
"Se non si può tornare indietro riguardo alla realizzazione di alloggi popolari all’interno, abbiamo chiesto e ottenuto rassicurazioni".
In che senso?
"Da un primo incontro, dall’amministrazione comunale abbiamo avuto un’apertura al riguardo".
Ma quali osservazioni avete mosso?
"La prima è che ad occuparsi dei restauri della chiesa del Lazzarini sia una ditta con qualifica di primo livello, visti gli stucchi di grandissima qualità. Inoltre escluderemmo la destinazione sociale: si parla di 35 metri quadrati preziosissimi che vorremmo venissero impiegati per iniziative culturali (letture di poesia, rassegne di musica da camera), contenute, ma importanti, proprio in omaggio all’eleganza dell’ambiente restaurato. Secondo abbiamo chiesto che la corte interna, accessibile da via Battaglia, diventi un giardino all’italiana aperto al pubblico e non un cortile ad uso privato degli alloggi. Non necessariamente dovrà essere all’italiana: potrà essere anche a bassa manutenzione, ma fondamentale è che resti fruibile, con la manutenzione del Comune perché è un luogo della memoria".
Solidea Vitali Rosati