Ospedale nuovo, consiglieri chiedono lumi

"Chi e come si decideranno i servizi che dovranno rimanere a Pesaro o a Fano, e come si potrà superare il problema del personale?

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Continua ad essere effervescente il dibattito sulla politica sanitaria e la realizzazione del nuovo ospedale da parte delle diverse forze politiche della città. Dopo il Consiglio comunale monotematico svoltosi lo scorso 4 maggio alla presenza del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, si continua a parlare del futuro della sanità pesarese e marchigiana tra disagi segnalati dai cittadini e confronti aperti sulle soluzioni immediate.

Il Movimento 5 Stelle sottolinea come l’ospedale unico fosse visto "con timore per tanti motivi, dal project financing alla imponenza della struttura in un’area abitata, dalla difficoltà della viabilità da Fano all’impatto ambientale. Ad oggi possiamo registrare che il project financing è stato accantonato grazie anche ad una mozione della nostra consigliera Regionale Marta Ruggeri; che l’Ospedale Unico, sul quale abbiamo espresso in ogni sede la nostra contrarietà, è diventato un nuovo ospedale per Pesaro, che unifica i due presidi a Muraglia, mantenendo il presidio del Santa Croce a Fano; che il progetto è ridimensionato, pur essendo stata scelta la sede di Muraglia, e questo riduce l’impatto ambientale e di vivibilità dell’area abitata". Ora "siamo intenzionati a lavorare, insieme a tutte le forze politiche, per avere un piano sanitario ben definito – continua la capogruppo Claudia Vanzolini - con tutte le sue carenze ma anche con tante professionalità e servizi efficienti da difendere. Marche Nord ha sviluppato prestazioni sanitarie che non dobbiamo invidiare a nessuno e in questo momento il minimo che possiamo fare è adoperarci per mantenere tutto questo, prima che si sfaldi sotto il peso della carenza di personale. Occorre urgentemente un piano sanitario sostenibile, con una distribuzione adeguata del carico globale tra ospedali e medicina territoriale".

Ad accodarsi a dubbi e domande sul futuro della sanità del territorio anche la consigliera Giorgia Leonardi del Gruppo Una Città in Comune che sottolinea l’assenza di una progettualità e di una strada ben delineata per quello che dovrà essere il nuovo ospedale: "L’idea di creare un Piano di rafforzamento dell’assistenza domiciliare e territoriale è assolutamente condivisibile. Il territorio deve però essere visto come il luogo della prevenzione e dell’assistenza, in un contesto che si va via via sempre più specializzando, è irrealistico pensare di avere sul territorio delle figure che sappiano rispondere in maniera specifica e competente ad ogni tipo di richiesta. Sicuramente un ospedale unico avrebbe permesso un miglioramento della qualità, ma inutile parlare di cose ormai cestinate. Preso atto delle scelte fatte, sorgono altrettante domande, alle quali ancora, non si ha risposta".

Sì, quindi, all’ospedale nuovo di Pesaro ma "con quale progettualità? Resterà sotto l’Azienda Marche Nord o sarà sotto l’Asur? In tal caso gli ospedali di Pesaro e Fano avranno stessa dignità e doppi servizi? Fare uno il doppione dell’altro? A livello di organico e costi come verrà gestito? – si chiede la consigliera Leonardi -. Visto che si parlerà di un ospedale di primo livello, che destino avranno i servizi già esistenti destinati ad ospedali di secondo livello, come la neurochirurgia? E non solo. Se non si avranno doppi servizi, vista oggettivamente la carenza di personale, come verranno ripartiti i vari reparti tra i due ospedali? Come verranno integrati i servizi e con quali costi? Riguardo la questione Covid – aggiunge -, l’ospedale di Pesaro è da due anni che affronta ogni giorno questa emergenza ma ciò impatta su servizi e personale e la struttura si blocca per troppo tempo. Qual è il piano della Regione in merito a ciò? Marche Nord continuerà a farsi carico di tutta l’emergenza Covid della Regione oppure si può valutare una turnazione di ospedali – conclude Leonardi - per alleviare il carico e garantire continuità nei servizi?"

g.m