
Biancani tuona contro l’atto aziendale dell’Ast: "Previsto a Fano e Urbino ma non nel nostro ospedale. Una cosa assurda, perché poi le nomine le farà poi il direttore del reparto del Santa Croce. Ma noi siamo il capoluogo".
Il parto è... doloroso ed il sindaco Andrea Biancani alza i toni della voce su quello che lui ritiene un declassamento del reparto di ostetricia e ginecologia del San Salvatore. "Con il ‘famoso’ atto aziendale – dice – scappa fuori che Fano e Urbino hanno un primario e Pesaro, che è la città capoluogo, diventa una unità semplice. Ma sarà possibile una cosa del genere?".
Tradotto in soldoni, cosa vuol dire in termini pratici? "Che il responsabile del reparto di Pesaro verrà addirittura nominato dal responsabile di tutta l’unità e cioè Claudio Cicoli che era prima il responsabile del reparto sia di Pesaro che di Fano". Ma i tecnici rispondono che Pesaro non ha i numeri per avere un primario di ostetricia e ginecologia... "Ah, certamente anche perché molte partorienti, avendo Fano di fatto il primario, venivano convogliate nella struttura fanese. E molte partorienti di Pesaro, per esempio, andavano invece a all’ospedale di Rimini".
E con un primario su Pesaro cosa cambia? "Cambia, cambia. E cambia molto perché sono sicuro che la struttura di Pesaro nel giro di poco tempo raddoppierà i parti. Non solo questo, ma con una bravo primario potremmo anche bloccare la mobilità passiva e cioè far restare qui tutte quelle signore che invece ora vanno in Romagna. Una cosa del genere non può passare sotto silenzio". Ormai pare che i giochi siano fatti: Pesaro non ha primario... "Ed io protesto e protesterò in tutte le sedi perché è senza una logica dare un primario a Fano che non arriva a 60mila abitanti, assegnarlo un altro ad Urbino che ha meno abitanti di Vallefoglia e Pesaro che supera i 95mila abitanti diventi una unità operativa semplice. Perdippiù con il responsabile che verrà scelto dal primario di Fano. Questo detto in soldoni porterà piano piano alla morte del reparto di ostetricia e ginecologia del San Salvatore. Io come sindaco di questa città non ci sto. Qui siamo davanti ad uno scippo".
Al di là dei campanili, fermo restando che Pesaro non ha tecnicamente i numeri, perché dovrebbe uscire dalle regole? "Pesaro ha un ospedale di riferimento per tutta la provincia, non solo per i pesaresi, e tale deve rimanere anche nel percorso materno infantile. La città deve avere una centralità con i suoi dipartimenti e le sue eccellenze. Infatti, al contrario del reparto fanese, vanta la presenza di neurologia, neurochirurgia, urologia e di altre specialità ad alta complessità che garantiscono il massimo supporto e più sicurezza nel percorso materno infantile". Sospetta che siamo di fronte ad una scelta non solo tecnica ma anche politica? "Appare chiaro che ci sia stata volutamente l’intenzione di prediligere e promuovere la struttura fanese, piuttosto che quella di Pesaro. Come sindaco, in quanto anche responsabile della salute dei cittadini, non posso accettare scelte di questo tipo". Sindaco, quando ha saputo di questo cambio rotta? Quando ho letto l’atto aziendale. Questo porterà ad un depotenziamento sanitario e a minor servizi per le mamme e le famiglie della città e non solo". m.g.