Ottanta anni dopo la Liberazione la città ricorda Lazzarini e Longhi

Urbino ricorda le vittime della Liberazione con il saggio di Anna Paola Moretti su Angela Lazzarini e Virginia Longhi, fucilate dai fascisti nel 1944. La brutalità della Legione Tagliamento e la mancanza di giustizia sono al centro dell'analisi.

Ottanta anni dopo la Liberazione la città ricorda Lazzarini e Longhi

L’annuncio della fine della guerra fatto in piazza a Urbino (poi trasformata in piazza della Repubblica)

Urbino ha ricordato gli ottanta anni dalla Liberazione in una iniziativa organizzata da Anpi e Istituto Cappellini, nella Sala Castellani a Collegio Raffaello. Per l’occasione è stato presentato il saggio di Anna Paola Moretti, “Vittime senza giustizia. Almeno la memoria“. Angela Lazzarini e Virginia Longhi fucilate dai fascisti nel Montefeltro nel 1944, pubblicato nei Quaderni del Consiglio regionale Marche nel 2023. Moretti, sollecitata da Alessia Balducci, ha trattato le tragiche vicende di Angela Lazzarini, di Macerata Feltria, e di Virginia Longhi, di Pennabilli, "con grande equilibrio in relazione alle fonti e all’apparato memoriale, mettendo in risalto il ruolo criminale della Legione Tagliamento, addestrata dalle SS per la repressione anti-partigiana e nella caccia ai disertori e ai renitenti alla leva di Salò che tra il giugno e l’agosto era stata inviata dal vercellese in provincia di Pesaro", spiegano gli organizzatori.

L’autrice ha insistito soprattutto su due aspetti ovvero sulla brutalità dei militi della Tagliamento, con la connivenza e la collaborazione dei ras locali, e il retropensiero, come risulta dai processi intentati contro i responsabili (alcune carte processuali finirono nell’ "armadio della vergogna"), che trattandosi di donne avrebbero potuto provocare con il proprio atteggiamento i loro carnefici. "Ma – afferma Moretti – Angela Lazzarini aveva aiutato un giovanissimo disertore a nascondersi, mentre Virginia Longhi, accusata di “disfattismo“ aveva solo pronunciato alcune parole ironiche nei riguardi dei militi della Tagliamento. Una violenza feroce che, sebbene riconosciuta dai tribunali nel dopoguerra, non venne sanzionata a causa dell’amnistia e di continui provvedimenti di indulto e a causa di un’interpretazione della violenza sessuale come un delitto contro la morale. Non c’è un ricordo particolarmente forte sul territorio come dimostra la vicenda delle lapidi". Nel 1947, la Commissione marchigiana per il riconoscimento partigiani attribuì a Lazzarini la qualifica di “partigiano“ e a Longhi quella di vittima civile per rappresaglia.

fra. pier.