Palazzine al porto, disco verde Il Consiglio obbedisce al Tar

In 29 hanno votato sì alla cancellazione del refuso sul Prg dell’area che bloccava tutto. Solo Dallasta è uscito. Ma la minoranza attacca l’amministrazione: "Tutto questo si poteva fare prima, si è perso solo tempo"

Migration

Ieri in consiglio comunale è stato cassato il refuso del Prg riguardante l’edificazione, al porto, nell’ex area del consorzio agrario da parte della società Nova Portum. Quello che chiedeva, anzi imponeva, il Tar Marche con la sua sentenza. Uno solo ha lasciato i banchi consiliari ed è uscito: Giovanni Dallasta della Lega che è sempre stato contrario alla costruzione di palazzine in quell’area. Tutti gli altri (29) hanno votato sì al provvedimento. Con varie forme e varie motivazioni come quella di Daniele Malandrino di Fratelli d’Italia che ha votato a favore "pur turandomi il naso".

Una situazione kafkiana da teatro dell’assurdo quella che è snodata in consiglio comunale su questa vicenda che va avanti da due anni: da una parte un titolo edilizio che nessuno ha mai messo in discussione e dall’altra parte l’atto della Procura che ha invece rinviato a giudizio tre persone per abuso edilizio: l’abbattimento dell’ex consorzio agrario. Il tutto prendendo spunto da cinque righe. Eccole: "Nell’ambito del P.N. 41 (porto) le destinazioni d’uso insediabili dovranno essere correlate con le attività della cantieristica navale ed alla marineria in genere". Sulla scorta di queste cinque righe una vicenda che si sta trascinando da due anni. Hanno preso la parola in successione i consiglieri d’opposizione Michele Radaelli, Giulia Marchionni, Giovanni Dallasta, quindi Malandrino e Roberto Biagiotti. Poi Sergio Castellani per la maggioranza che ha invece sottolineato come a patire di tutta questa vicenda siano stati soprattutto gli abitanti del porto. Nella sostanza il filo conduttore dei consiglieri di minoranza è stato questo: perché tutto questo non è stato fatto prima senza attendere invece la sentenza del Tar? Perché si è perso tanto tempo che è costato soldi e tante ore di lavoro al personale per una vicenda che poteva chiudersi prima? In pratica, proprio perché si è davanti ad una vicenda kafkiana, una risposta in questo senso è arrivata dall’ingegner Moretti, il capo dell’Urbanistica che ha guardato il problema dall’altra parte del tavolo: "La licenza edilizia è stata sempre valida e non è mai stata messa in discussione". Quindi cancellando il refuso ci sarebbe stata una ammissione di colpa da parte dell’amministrazione.

A seguire la seduta consiliare da remoto anche gli esponenti della società Nova Portum (titolare del cantiere) che tra le altre cose aggiunge: "Nova Portum auspica che con la cancellazione del comma del Prg 2000 l’impianto accusatorio relativo al contestato abuso edilizio possa venire meno". Il riferimento è alla prima udienza del processo per abuso edilizio fissata per il 9 gennaio. Se non ci saranno sorprese, il cantiere potrebbe essere rimesso in funzione tra i primi di febbraio e la fine di marzo. Se...

m.g.