
Palazzo Ducale riscopre ed evidenza al pubblico le meraviglie nascoste nei propri particolari, attraverso una mostra che ne celebra il ruolo di esempio di contemporaneità, dal Rinascimento a oggi. Curata da Luigi Gallo, direttore della Galleria nazionale delle Marche, e da Luca Molinari, "Il Palazzo ducale di Urbino. I frammenti e il tutto" arricchirà le sopralogge del primo piano fino al 5 novembre. "Arrivare a Urbino durante la pandemia mi ha dato tempo per osservare il museo e riflettere sui suoi spazi, sui suoi accordi e sulla sua infinita complessità, ripensando a Pasquale Rotondi e seguendone le tracce - spiega Gallo -. Questo edificio, per noi caposaldo del Rinascimento, un tempo fu tra i più moderni al mondo. Ringrazio chi ha lavorato alla mostra, da Molinari, la cui ispirazione mi ha guidato nel guardare in maniera diversa alla galleria, nei rapporti architettonici tra i frammenti e il tutto, Jonathan Pierini, direttore dell’Isia, e i funzionari di palazzo. La mostra racconta il nostro rapporto col museo, ora che sta per partire il suo rinnovamento, con il rifacimento di allestimento, apparato illuminotecnico e controllo microclimatico, il cui aggiornamento risale agli anni ‘80. Speriamo di terminare nel 2025. Dopo la mostra, le formelle torneranno nelle sopralogge del primo piano, da cui traslocarono a seconda guerra mondiale finita". Alla esposizione urbinate con Gallo, Molinari ne spiega i contenuti: "Tali mostre rientrano in un percorso che compone la visione del direttore, il quale porta la contemporaneità nel palazzo. L’obiettivo è accompagnare il visitatore a guardare meglio ciò che ha davanti, ed essa si articola in quattro lati e quattro angoli. Lungo i lati avremo ’Il palazzo come macchina’, illustrazioni di Guido Scarabottolo a partire da dieci formelle, come fossero poster di grafica contemporanea, e tre lavori di studenti e docenti Isia ’Il palazzo come organismo’, installazione fotografica coordinata da Armin Linke ’Il palazzo e la scrittura’, rilettura di elementi tipografici coordinata da Radim Pesko e Pierini ’Il palazzo e i suoi elementi’, campagna fotografica sviluppata da Paola Binante. Negli angoli ci sarà un dialogo tra me e l’edificio, letto come ’città in forma di palazzo’ un lavoro di Franco Purini, una rilettura di Sara Marini del palazzo come megastruttura urbana, attraverso gli studi di Giancarlo De Carlo".
Nicola Petricca